La Gazzetta dello Sport

Della Valle «MILANO IL TOP E’ COSTRUITA PER VINCERE»

L’AZZURRO E LO SBARCO ALL’OLIMPIA: «ALTRO MINUTAGGIO RISPETTO A REGGIO SOLO IL CAMPO DIRÀ QUANTO VALGO»

- L’INTERVISTA di VINCENZO DI SCHIAVI

Dal ritiro azzurro di Trieste, Amedeo Della Valle scruta l’orizzonte. Ben oltre il doppio impegno con Croazia e Olanda che catapulter­à l’Italia alla seconda fase. Delle finestre invernali di qualificaz­ione al Mondiale cinese del prossimo anno, Amedeo è stato finora il grande protagonis­ta, così come in Eurocup con la sua Reggio Emilia (selezionat­o nel primo quintetto della manifestaz­ione e vicecapoca­nnoniere dietro a Wilbekin). Ma all’orizzonte c’è Milano e il gotha d’Europa. Il dado è tratto. L’Olimpia ha annunciato l’ex Splash Brothers che ora può parlare liberament­e della sfida più importante della sua giovane carriera. Da Pianigiani, ai compagni, all’agognato esordio in Eurolega, passando per uno scudetto da confermare che, per l’ex Ohio State, significhe­rebbe spalancare la zona pregiata della bacheca.

Amedeo, però, andiamo per ordine. Prima la Nazionale: la prossima settimana c’è la Croazia.

«E poi l’Olanda. Per dare continuità al lavoro invernale, al nuovo corso in cui sta nascendo un bellissimo gruppo: giovane, compatto, affamato. Tutte le gare sono importanti perché i punti fatti valgono anche nella seconda fase. Inoltre vogliamo valorizzar­e al meglio il lavoro di un c.t. che crede tantissimo in noi. Sacchetti ha detto che questa è la Nazionale migliore, parole che ci danno una fiducia incredibil­e».

Il c.t. ha mandato anche messaggi molto chiari ai big. L’impression­e è che nessuno possa sentirsi con la convocazio­ne in tasca.

«Al c.t. non interessa chi è assente ma chi è presente. Non si nasconde. Di certo ragiona solo per il bene della Nazionale. Le scelte finali sono una questione delicata e difficile, vedremo cosa succederà».

Intanto giovedì arriva la Croazia con due stelle Nba: Bojan Bogdanovic e Saric. Stimolante no?

«Sì, molto. Tra l’altro la Croazia ci ha tolto l’Olimpiade di Rio, non è una sfida come le altre. Loro possono contare su due giocatori che sono delle stelle in Nba, figuriamoc­i qui. Una bella vetrina, una sfida molto stimolante. Ma noi abbiamo un obiettivo: il Mondiale. Anche a livello personale: dopo due esclusioni, se dovessimo andare, vorrei proprio esserci».

Prima del Mondiale però c’è Milano. Un inseguimen­to reciproco lungo due anni.

«Sì, le parole del presidente Proli sono uno stimolo importante. Penso di essere arrivato a questa grande sfida nel momento giusto della mia carriera. L’incastro è stato favorevole anche grazie a Simone Pianigiani, il coach mi aveva nel radar da quando sono tornato dagli Stati Uniti. Sono stati molto chiari con me e io mi fido delle loro parole. Dovrò guadagnarm­i tutto sul campo, giusto così, io il mio spazio me lo sono sempre ritagliato così, senza corsie preferenzi­ali».

Impensabil­e, per esempio, il minutaggio che aveva a Reggio Emilia.

«Lo so, lo capisco e non è un problema. I 30 minuti che avevo in campionato ed Eurocup fanno parte del passato. Anche questa diventa una sfida intrigante: sarà il campo a decretare quanto valgo».

Pianigiani cosa le ha detto?

«Al coach è sempre piaciuto il mio ruolo un po’ fuori dalle righe. Quando entro in campo posso cambiare ritmo. Simone mi ha detto di essere sempre me stesso, di non farmi condiziona­re dagli avversari e di non guardare in faccia a nessuno quando c’è da combattere. Faccia tosta, insomma».

Milano significa anche e soprattutt­o Eurolega.

«La rincorro da quando sono tornato in Italia, è sempre stato un mio obiettivo e finalmente l’ho raggiunto. Sfidare gente come Spanoulis, Shved e tanti altri era quello che cercavo. Giocarla poi con l’unica squadra italiana presente è ancora più stimolante. Peraltro mi aggrego a un grande gruppo che è un mix tra giocatori esperti e giovani, tipo Gudaitis e Tarczewski, che hanno voglia di sfondare come me. Milano ha ancora tanta fame, sono nel posto giusto».

Si sente pronto per l’Eurolega?

«A livello di fisicità mi manca ancora qualcosa, ma è un lavoro che ho cominciato da tempo e che in Eurocup ha dato riscontri importanti. Ora si sale ancora: siamo al top. Ovvio che debba continuare a lavorare in questo senso».

Senza dimenticar­e l’Italia, dove c’è uno scudetto da difendere.

«Per me da conquistar­e. L’ho sfiorato per due volte in due finali di cui una persa proprio contro Milano. Sarebbe una prima volta ed è ovviamente l’obiettivo che inseguo in un club costruito per vincere. Sì, penso proprio sia così: sono arrivato nel posto giusto al momento giusto».

17 La media punti di Amedeo Della Valle nell’edizione 2017-’18 dell’Eurocup: meglio di lui solo Wilbekin del Darussafak­a (mvp della manifestaz­ione) con 19.6

90 ● La percentual­e ai tiri liberi di Amedeo nell’ultima stagione di Serie A. È la migliore del campionato, dietro di lui Aradori con 86.5

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24.2IL NUMEROLa media punti di Della Valle nelle quattro gare di qualificaz­ione mondiale
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GUDAITIS, TARCZEWSKI: GIOVANI AFFAMATI COME MEIL NEO ACQUISTO EA7 SUL GRUPPO
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SFIDARE GENTE COME SPANOULIS È QUELLO CHE SOGNAVOL’EX REGGIANO SULL’EUROLEGA
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LE PAROLE DI SACCHETTI CI DANNO UNA FIDUCIA ENORMELA GUARDIA AZZURRA SULLA NAZIONALE
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