ECCO CHI E’ MR. MILAN
Rocco Commisso, il patron di origine calabrese dei Cosmos, sta trattando con Mr Li l'ingresso nella società rossonera. Ha un patrimonio di 4,5 miliardi di dollari
●Ore decisive a Manhattan, l'imprenditore originario del Sud Italia tratta con Li l'ingresso nel club: ha un portafogli di 4,5 miliardi di dollari
La sceneggiatura è ambientata a Manhattan, come si conviene a un’operazione dal profilo finanziario rilevante. Il futuro del Milan si sta decidendo in queste ore a New York, dove da qualche giorno è in missione David Han Li, direttore esecutivo rossonero e braccio destro del presidente Li Yonghong. Giornate di trattative e riunioni a ritmo serrato per cercare di condurre in porto l’operazione che darebbe a Mr. Li un socio nel capitale azionario del club. Un socio importante, molto importante: che verosimilmente intenderebbe acquisire la maggioranza fin da subito, anche se proprio questo punto è uno dei nodi che quasi certamente hanno rallentato un’operazione andata a un soffio dalla fumata bianca già nei giorni scorsi. Ebbene, ieri è caduto il velo sull’identità del Mister X americano di cui si era parlato in questi giorni e che è insidiato dalla mano a carte scoperte della famiglia Ricketts: il nome è quello di Rocco Commisso, 68enne imprenditore di origini calabresi proprietario dei Cosmos, nobile decaduta del calcio a stelle e strisce. Commisso, che viene indicato con un portafoglio di circa 4,5 miliardi di dollari, è il personaggio che fin qui era sempre riuscito a restare nell’anonimato e che tutt’ora si trova in netto vantaggio rispetto agli altri pretendenti.
4600 ● I dipendenti di Mediacom Communications, azienda di telecomunicazioni fondata da Rocco Commisso: sono distribuiti in 22 stati
10 ● Il giorno di luglio entro il quale il fondo Elliott deve tornare in possesso dei 32 milioni: in caso contrario, si prenderà il Milan
OPZIONI È lui la pista curata e sottoposta a Mr. Li da Goldman Sachs, quella che le indiscrezioni avevano sempre definito come la più concreta e con le possibilità più alte per andare in porto. Poi, ovvio: tecnicamente l’affare non è ancora chiuso, ma Yonghong conterebbe di riuscirci entro metà settimana. Va però anche chiarito che le altre opzioni, per quanto più indietro nelle trattative, restano sul tavolo. In particolare quella della famiglia Ricketts, che l’altro ieri si è esposta pubblicamente affidando a un’agenzia di comunicazione l’interesse per il Milan e puntando su alcuni concetti chiave: un «progetto strutturale a medio-lungo termine da parte di tutta la famiglia» e «portare nel club gli stessi valori adoperati con i Chicago Cubs (di cui sono proprietari, ndr)», ovvero «rispetto per la storia del club, per i tifosi e per la città in cui gioca». Un colpo di scena ideato magari per mettere un po’ di pressione a Mr. Li e dare all’opinione pubblica un volto e un nome concreto accanto a un competitor di cui invece fino a poche ore fa non si sapeva nulla.
CONDIZIONI Ora che però Mister X finalmente ha un volto, la faccenda potrebbe anche registrare un’accelerata. Da quanto trapela la volontà di andare fino in fondo c’è, ma in casi del genere il condizionale è d’obbligo, anche perché Yonghong aveva già congelato provvisoriamente la trattativa con l’intento di spuntare condizioni migliori. E senza considerare che se le condizioni dell’attuale presidente rossonero non fossero considerate idonee, Commisso potrebbe anche decidere di attendere i primi giorni di luglio e scegliere – nel caso in cui Mr. Li non riuscisse a rimborsare a Elliott i 32 milioni prestati per l’ultimo aumento di capitale – di trattare l’acquisizione del Milan direttamente col fondo di Paul Singer.
PRESTITO In questa vicenda di
certo gli scenari non mancano, quindi a contare sarà davvero la volontà di chiudere di entrambe le parti. Le trattative andranno avanti anche oggi, soprattutto attraverso il febbrile lavoro di advisor e uffici legali, con David Han e curare personalmente tutti gli aspetti, anche perché i giorni continuano a passare e Mr. Li è atteso da scadenze vitali: al netto dell’ingresso di un socio nel capitale azionario rossonero, fra il 9 e il 10 luglio Elliott andrà rimborsato del prestito di 32 milioni, altrimenti si prenderà il Milan; e sempre intorno a quelle date è atteso anche il pronunciamento del Tas di Losanna, se i rossoneri faranno ricorso dopo la sentenza Uefa prevista per domani. Per Mr. Li ritrovarsi accanto un partner ovviamente cambierebbe radicalmente la panoramica, sia in ottica aumento di capitale, sia relativamente al rifinanziamento del debito con Elliott (303 milioni, che salgono a 380 con gli interessi).
TEMPISTICHE
Come detto, però, occorre verificare le modalità di ingresso che concorderebbero Yonghong e Commisso: come sappiamo, l’idea originaria di Mr. Li era trovare un socio di minoranza, in grado di iniettare liquidità fresca, tranquillizzare la Uefa e magari destinato a salire nell’azionariato in tempi non eccessivamente fulminei. Ricerca molto complicata. Chi si è fatto avanti per il Milan ha subito chiarito di volerlo fare per una quota di maggioranza. O al massimo per una minoranza destinata a salire molto rapidamente. Lo scenario più verosimile sarebbe quello di una cessione delle quote di maggioranza da parte di Yonghong, ma restando nel capitale azionario. Un po’ come è successo a Thohir con l’Inter. Di questo, e ovviamente di cifre stanno parlando Mr. Li e Mr. Commisso e il fatto che filtri un certo ottimismo sul buon esito della trattativa, induce a ritenere che l’affare sia effettivamente ben avviato. Così come lo era già un paio di settimane fa. Erano a un passo dal notaio, riassume la situazione chi è addentro ai lavori. Poi, tutto in stand-by fino alla ripresa del dialogo, confidando che sia la volta giusta.