La Gazzetta dello Sport

UNA SVOLTA CHE MERITA RISPETTO

- di STEFANO BARIGELLI

La svolta del Milan non poteva che arrivare dall’America, il Paese dove hanno inventato il lieto fine. Sta per chiudersi a New York la stagione rossonera di Li Yonghong, con incluse, si spera, anche le incertezze e le turbolenze che ne hanno segnato il percorso. Quando l’accordo sarà perfeziona­to si capiranno meglio i tempi e le modalità del passaggio di uno dei club più titolati del mondo. I tempi sono fondamenta­li in questa complicata vicenda.

La svolta del Milan non poteva che arrivare dall’America, il Paese dove hanno inventato il lieto fine. Sta per chiudersi a New York la stagione rossonera di Li Yonghong, con incluse, si spera, anche le incertezze e le turbolenze che ne hanno segnato il percorso. Quando l’accordo sarà perfeziona­to si capiranno meglio i tempi e le modalità del passaggio di uno dei club più titolati del mondo. I tempi sono fondamenta­li in questa complicata vicenda. Perché mentre negli uffici di Goldman Sachs si stanno mettendo nero su bianco le cifre di un affare da centinaia di milioni di dollari, l’Uefa sta per scrivere quale pena dovrà scontare il Milan. La sanzione, da quanto si intuisce, sarà comunque pesante. Il club si aspetta un anno di esclusione dalle Coppe europee. Già così ci sarebbe molto da discutere nel merito. Non si capisce infatti come e perché Mister Li e Elliott non abbiano garantito la continuità aziendale, come invece l’accusa Uefa contesta. Ma se si andasse oltre l’anno di squalifica con l’aggiunta di un’ammenda, proprio nelle ore in cui il Milan sta cambiando l’assetto proprietar­io, allora ci troveremmo di fronte a una clamorosa ingiustizi­a. L’Italia calcistica sarà pure all’Anno Zero, però merita rispetto. Non solo per quanto ha vinto, ma per i valori che ancora esprime. Valori economici e tecnici. Non si tratta di chiedere trattament­i di favore, quanto di applicare lo stesso metro usato, per esempio, nei confronti del Psg. I giudici Uefa prima di decidere ci pensino e contino fino sette: come le Champions che il Milan ha in bacheca.

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