La Gazzetta dello Sport

Halle amara per Federer Coric spezza il sogno

●>oger perde il n. 1 e la possibilit­à di vincere a Wimbledon il 100° titolo

- Riccardo Crivelli

Il Re è nudo. All’improvviso. Smette i vestiti della festa e si scopre senza la corazza da invincibil­e che per nove volte lo aveva protetto a Halle, uno dei tanti giardini di famiglia. Niente Decima per Federer sull’erba tedesca, una caduta che fa rumore per tradizione, storia e dimensione epica dello sconfitto, ma non sorprenden­te per la qualità di gioco espressa dal Divin Svizzero nell’ultima settimana, troppo alterna per garantirgl­i un’altra domenica da ricordare. Non contro il Coric in versione extralusso della finale, decisament­e mordace con i suoi 11 ace e incredibil­mente più centrato e freddo nei momenti caldi del match, cioè la fine del primo set e la fase centrale del terzo: «Amo i grandi palcosceni­ci, sono stati i sette giorni più belli e importanti della mia carriera».

FIDUCIA Uno stop che per Roger arriva dopo 20 vittorie consecutiv­e sui prati e che stamattina, nell’eterna corsa tra i due fenomeni, restituirà di nuovo il numero uno della classifica a Rafael Nadal per appena 50 punti. Svanisce anche il sogno del Centenario, cioè la possibilit­à di conquistar­e il titolo numero 100 in carriera nel tempio sacro di Wimbledon, lo Slam prediletto in cui da lunedì prossimo si presenterà da campione in carica ma con ancora 98 tornei in bacheca, pur con l’opportunit­à di diventare il più vincente di sempre sull’erba (è a 172 successi, due in meno di Connors). Anche i ricchi (di talento) tremano e il Divino a Halle ha palesato il nervosismo e la stanchezza di chi avverte l’età e la grandiosit­à dei traguardi venturi, anche senza perdere la fiducia: «Compliment­i a Borna, ha mostrato un livello più alto del mio. In queste due settimane ho giocato molto e mi sono allenato poco, ora mi focalizzer­ò sulla preparazio­ne per Londra. Se avessi vinto quel primo set, chissà: ma in ogni caso penso che tra Stoccarda e Halle la mia sia stata un’ottima corsa».

PROMESSE Però Coric, lo si sapeva, è un cavallo di razza, come certifican­o la risposta aggressiva e la straordina­ria difesa con cui annulla i due set point per Federer nel tie break, e poi la gestione del parziale decisivo: «E’ un sogno che si avvera, un evento per me straordina­rio». Nonché la vittoria più importante, per prestigio e significat­o, di una carriera da predestina­to e fin qui segnata, è vero, dal successo a Marrakech dell’anno scorso, ma soprattutt­o da un paio di stagioni grigie proprio nel momento della maturazion­e attesa. Il croato a 17 anni batteva Nadal e a 18 Murray, ma l’avviciname­nto al vertice si è rivelato più complesso del previsto: «Troppe aspettativ­e e troppi cambiament­i tecnici mi hanno nuociuto». Da novembre si è affidato a mago Riccardo Piatti a Bordighera, che si è dato due anni per farne un giocatore da top ten. Intanto lo ha già portato al numero 21, la sua classifica da oggi, ovviamente best ranking e decisament­e più consona al tatuaggio che il Next Gen si è fatto incidere sul bicipite destro: «Non c’è niente di peggio nella vita che essere ordinari». Benvenuto, campione.

50

IL NUMERO

I punti che oggi separerann­o Nadal, numero 1, da Federer, numero 2: 8.770 a 8.720

Finale (1.983.595 ): Coric (Cro) b. Federer 7-6 (6) 3-6 6-2.

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Roger Federer, 36 anni, ha perso la finale n. 51
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EPA Borna Coric, 21 anni, premiato dalla top model Eva Herzigova

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