Milan, venerdì data limite Mr Li diviso tra Elliott e Commisso
●Entro cinque giorni Yonghong deve rimborsare il fondo americano o perderà tutto. A meno che non decida di riaprire al patron Cosmos
Se e quando il Milan troverà la sua America è ancora troppo presto per saperlo. In settimana però qualcosa in più sarà necessariamente svelato: si scoprirà, per esempio, se nel portafoglio di Mr Li sono disponibili (o meno) i trentadue milioni di ultima tranche di aumento di capitale, avanzati da Elliott. A quel punto l’America potrà essere più vicina oppure (almeno per un po’) restare a un oceano di distanza.
MISTERO
L’ultimo mistero della serie Yonghong è quello sulla reperibilità del denaro da restituire al fondo del newyorkese Paul Singer. Questo mistero almeno questo - sarà però risolto in tempi brevi: la soluzione del caso si avrà obbligatoriamente entro venerdì, data limite per la copertura del prestito più recente. Le certezze divergono a seconda del punto di vista. Fonti cinesi assicurano che il bonifico sia ormai pronto a partire, dagli States offrono invece una versione differente: Mr Li sarebbe ormai insolvente e la faccenda del rinvenimento dei 32 milioni solo un bluff. Bisogna poi distinguere anche la provenienza americana: l’ultima interpretazione arriva dal quartier generale di Commisso, l’imprenditore che intenderebbe sostituirsi proprio a Li nella gestione del Milan. Elliott, a cui si deve la restituzione dell’anticipo, resta invece in attesa così come fanno in via Aldo Rossi a Milano, sede del club. Inoltre, se prima il Milan era parte in causa, stavolta è semplicemente spettatore (molto) interessato: i 32 milioni dovranno essere versati nelle casse di Elliott e non in quelle rossonere, ragione che fa del Milan la terza parte in causa. C’è tempo fino al sei luglio, giorno prima del week-end, ma già oggi lo scenario dovrebbe essere più chiaro.
PROSSIMA MOSSA Esistono anche altri spettatori molto interessati, su tutti Rocco Commisso. Spettatore anche perché oggi è il proprietario dei Comsos ad aspettarsi una mossa da Yonghong. I pezzi di un colore sono già stato sistemati e sono quelli che appartengono a Commisso: sullo scacchiere l’offerta Usa è già ben disposta. Il fatto di essersi mosso per primo e pubblicamente ha messo Mr Li nelle condizioni del perfetto «sfidante». Solo che Rocco ha rilanciato e fatto della partita a scacchi un gioco a tempo: ora è il cinese a dover muovere le sue pedine ed esporsi al rischio. La strategia americana è chiara, quella cinese ancora un po’ meno. L’offerta del padrone di Mediacom è di 412 milioni, euro più euro meno, da restituire a Elliott tra l’ultimo versamento da 32 e quello precedente da 303 (salito a 380 con gli interessi). Altri 150 milioni sarebbero invece utili alla gestione attuale e immediatamente futura, mentre a Mr Li verrebbe lasciato il 30% delle quote e il business ricavato dal mercato cinese. Come succede negli scacchi Commisso chiede ora solo di poter guardare negli occhi il suo diretto «avversario». Li sta studiando la contromossa: può decidere di tornare al tavolo e di riavviare la trattativa, oppure fare scacco matto e scegliere di rimborsare Elliott dell’ultimo prestito. La mossa lo vedrebbe vincitore ma solo fino a ottobre quando all’hedge fund dovrà essere versata una quota molto più consistente. Altrimenti da vincitore Mr Li rischia di perdere tutto.
TAS
Oggi anche la cronaca di un’altra partita dovrà essere aggiornata: in queste ore, domani al massimo, il Milan invierà il suo ricorso ufficiale al Tas. Audizione e nuova sentenza potrebbero concentrarsi nella stessa giornata, magari intorno al 9-10 luglio. Trovare l’America in questo caso vorrebbe dire vedersi resti tuita l’Europa.
LA SITUAZIONE
Tra Cina e America la trattativa è destinata a riaprirsi ma il tempo stringe
Oggi il club presenterà ricorso al Tas dopo l’esclusione europea