VI RACCONTO PERCHÉ IL GIAPPONE È UNICO
●La squadra, pur eliminata, ha lasciato un biglietto in russo con su scritto: «Grazie» I tifosi hanno anche raccolto rifiuti in tribuna
La raccolta differenziata si è impossessata del Mondiale. Non soltanto i tifosi puliscono le tribune (SenegalGiappone ha dato il via alla moda, i fan asiatici hanno bissato nell’ottavo di finale perso malissimo): anche i giocatori fanno gli straordinari sacchi alla mano, e probabilmente visto che si tratta dei precisissimi giapponesi avranno avuto modo di dividere pure la carta dal vetro e la plastica dall’umido.
«GRAZIE» L’azione di Rostov fa scalpore più che altro perché è arrivata dopo una sconfitta: i giocatori di Akira Nishino hanno smaltito le lacrime con compostezza, poi hanno preso i kleenex e li hanno buttati nel cestino. Niente panche rotte, attaccapanni divelti, bottiglie per terra (cose che capitano, soprattutto dopo aver subito una bruciante rimonta). Loro, nulla, si sono messi lì e hanno fatto ordine, lasciando anche un cartello in bella vista: «Grazie». Scritto in russo, naturalmente, son cortesie per gli ospiti. Il Giappone esce di scena così, senza isterismi. Lascia la nazionale Honda dopo l’ultima delusione. Chissà se anche lui ha partecipato all’operazione Spogliatoio Lindo mentre meditava sul futuro. Chissà se è stato lui l’ultimo a uscire e a spegnere la luce.
PRECEDENTI La mania per la pulizia che si era vista due anni fa agli Europei, dove erano stati i tifosi irlandesi a dare il la, dev’essere contagiosa, perché anche fuori dagli stadi del Mondiale l’ordine torna in fretta. Si bevono litri e litri di birra, si mangiano quintali di hot dog, ma le ragazze e i ragazzi del servizio di pulizia in alcuni stadi girano furtivi a raccattare qualsiasi cartone. Giova alla pulizia anche la trovata dei bicchieri-gadget contrassegnati a seconda della partita in corso: souvenir che i tifosi spesso si portano a casa evitando di intasare i bidoni. Ma i giocatori del Giappone e relativi fan, purtroppo per loro, non avevano grandi souvenir da riportare dopo i tre gol subiti dal Belgio, l’ultimo a una manciata di secondi dai supplementari, eppure si sono preoccupati di fare buona impressione sul pubblico russo dimostrando il tradizionale autocontrollo di un popolo intero.
A SAN SIRO Non è la prima volta che una squadra raccatta i suoi rifiuti: il c.t. della Svezia a San Siro aveva dato ordine di pulire lo spogliatoio e quella volta l’operazione deve essere stata laboriosa visti i grandi festeggiamenti per la qualificazione. Certo, essere buono quando hai appena staccato il ticket mondiale dev’essere facile: ci vuole un po’ di tempo, olio di gomito, qualche asciugamano pulito e il gioco è fatto. Ma quando devi raccattare cocci metaforici, ecco, tutto diventa un po’ più doloroso. Ed è questo che rende davvero speciale il gesto della nazionale giapponese: restare se stessi nella sconfitta non è da tutti. E magari pulire aiuta a rilassare i nervi, le donne ci provano da secoli.