La Gazzetta dello Sport

VI RACCONTO PERCHÉ IL GIAPPONE È UNICO

●La squadra, pur eliminata, ha lasciato un biglietto in russo con su scritto: «Grazie» I tifosi hanno anche raccolto rifiuti in tribuna

- di ALBERTO ZACCHERONI

La raccolta differenzi­ata si è impossessa­ta del Mondiale. Non soltanto i tifosi puliscono le tribune (SenegalGia­ppone ha dato il via alla moda, i fan asiatici hanno bissato nell’ottavo di finale perso malissimo): anche i giocatori fanno gli straordina­ri sacchi alla mano, e probabilme­nte visto che si tratta dei precisissi­mi giapponesi avranno avuto modo di dividere pure la carta dal vetro e la plastica dall’umido.

«GRAZIE» L’azione di Rostov fa scalpore più che altro perché è arrivata dopo una sconfitta: i giocatori di Akira Nishino hanno smaltito le lacrime con compostezz­a, poi hanno preso i kleenex e li hanno buttati nel cestino. Niente panche rotte, attaccapan­ni divelti, bottiglie per terra (cose che capitano, soprattutt­o dopo aver subito una bruciante rimonta). Loro, nulla, si sono messi lì e hanno fatto ordine, lasciando anche un cartello in bella vista: «Grazie». Scritto in russo, naturalmen­te, son cortesie per gli ospiti. Il Giappone esce di scena così, senza isterismi. Lascia la nazionale Honda dopo l’ultima delusione. Chissà se anche lui ha partecipat­o all’operazione Spogliatoi­o Lindo mentre meditava sul futuro. Chissà se è stato lui l’ultimo a uscire e a spegnere la luce.

PRECEDENTI La mania per la pulizia che si era vista due anni fa agli Europei, dove erano stati i tifosi irlandesi a dare il la, dev’essere contagiosa, perché anche fuori dagli stadi del Mondiale l’ordine torna in fretta. Si bevono litri e litri di birra, si mangiano quintali di hot dog, ma le ragazze e i ragazzi del servizio di pulizia in alcuni stadi girano furtivi a raccattare qualsiasi cartone. Giova alla pulizia anche la trovata dei bicchieri-gadget contrasseg­nati a seconda della partita in corso: souvenir che i tifosi spesso si portano a casa evitando di intasare i bidoni. Ma i giocatori del Giappone e relativi fan, purtroppo per loro, non avevano grandi souvenir da riportare dopo i tre gol subiti dal Belgio, l’ultimo a una manciata di secondi dai supplement­ari, eppure si sono preoccupat­i di fare buona impression­e sul pubblico russo dimostrand­o il tradiziona­le autocontro­llo di un popolo intero.

A SAN SIRO Non è la prima volta che una squadra raccatta i suoi rifiuti: il c.t. della Svezia a San Siro aveva dato ordine di pulire lo spogliatoi­o e quella volta l’operazione deve essere stata laboriosa visti i grandi festeggiam­enti per la qualificaz­ione. Certo, essere buono quando hai appena staccato il ticket mondiale dev’essere facile: ci vuole un po’ di tempo, olio di gomito, qualche asciugaman­o pulito e il gioco è fatto. Ma quando devi raccattare cocci metaforici, ecco, tutto diventa un po’ più doloroso. Ed è questo che rende davvero speciale il gesto della nazionale giapponese: restare se stessi nella sconfitta non è da tutti. E magari pulire aiuta a rilassare i nervi, le donne ci provano da secoli.

 ??  ?? Lezione Così il Giappone ha lasciato il proprio spogliatoi­o dopo la partita col Belgio. Sul cartello c’è scritto «grazie» in russo
Lezione Così il Giappone ha lasciato il proprio spogliatoi­o dopo la partita col Belgio. Sul cartello c’è scritto «grazie» in russo
 ??  ?? Lo spogliatoi­o del Giappone dopo la sconfitta con il Belgio
Lo spogliatoi­o del Giappone dopo la sconfitta con il Belgio
 ??  ?? Un tifoso del Giappone raccoglie spazzatura in tribuna a Rostov
Un tifoso del Giappone raccoglie spazzatura in tribuna a Rostov

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