La Gazzetta dello Sport

Inghilterr­a Oh, yes! Colombia tosta, Dier e Pickford la domano ai rigori Adesso è Svezia

●●li inglesi controllan­o e aprono con il solito Kane, i cafeteros reagiscono: pari di Mina. Poi nell’epilogo tanto temuto Bacca sbaglia, il mediano di Southgate no

- Fabio Bianchi INVIATO A MOSCA

La storia sembrava scritta dal destino. E anche da Dio, per Yerry Mina. Inghilterr­a ancora ai rigori, i maledetti rigori, dopo una partita non dominata, no, ma controllat­a sì, fino all’ultimo velenoso respiro. Poi ecco sbucare Mina e la sua zucca alla Ramos che dice a tutti: ricomincia­mo. Il centrale del Barça che Valverde non vede fa impazzire tre quarti di stadio dello Spartak colombiano, fa saltare sulla sedia lo spettatore James Rodriguez, fa correre come pazzi i suoi compagni. Lui dopo gli abbracci va dai fotografi e mima con le braccia che si spostano dal suo petto al cielo: non sono stato io, è stato Dio. L’Inghilterr­a accusa il colpo, e di brutto, supplement­ari un po’ subìti ma che scorrono via senza pericoli. Ed eccoli qui, i maledetti rigori. Ancora loro, quelli che sono costati ai sudditi della regina fior di eliminazio­ni che bruciano ancora, quelli che Dio non li ha mai aiutati. E difatti il primo errore è inglese, di Henderson. Ci risiamo? Invece la storia e il destino a un certo punto cambiamo, mai fedeli alla linea. La storia si cambia e qui in Russia di quella con la S maiuscola ne sanno qualcosa. Dopo la traversa di Uribe, una super parata di Pickford devia la storia. E la trascina dalla parte dell’Inghilterr­a. Che per la prima volta ai Mondiali fa sua una partita coi penalty. Kane e soci ai quarti (mancavano dal 2006) come forse è giusto che sia per quanto offerto in partita, ma che paura.

I BOMBER Partita cattiva, tanti falli e il centravant­i dei Tre Leoni che fa il sesto gol, come Lineker a Messico 1986

EMOZIONI Molte stelle e squadroni hanno già fatto le valigie, non ci sarà un grandissim­o show tecnico, ma le emozioni, come nella famosa pubblicità, non finiscono mai in questo Mondiale. Idem le gare. Non solo come tempi, tra pause Var, recuperi lunghissim­i, supplement­ari. Anche i 90 minuti non finiscono mai. Pensi che siano chiusi e un secondo prima che l’arbitro fischi, si riaprono. E’ successo spesso, è successo anche stavolta. Mai rilassarsi. Mai. Questa è la legge di Russia 2018. La Colombia che non aveva quasi mai tirato in porta, nel recupero finale prima fa conoscere i riflessi di Pickford con una sassata di Uribe. Poi, al primo calcio d’angolo, di un mediocre Cuadrado, Mina sale in cielo e firma il suo 3° gol mondiale, aiutato da Trippier che ribatte di testa in rete. La solidità della difesa britannica sbriciolat­a da un solo episodio. Prima non aveva mai sofferto. In una partita bruttina, cattiva assai e spezzettat­a da falli e sceneggiat­e (con l’arbitro Geiger che ha perso un po’ il controllo) aveva dato sempre la sensazione di poter essere pericolosa quando attaccava, e sicura se difendeva. Al resto ci pensava «HurryKane». Senza fare sfracelli, l’attuale re bomber del Mondiale gestiva palloni, tornava indietro per aiutare la manovra, e si procurava i falli. Ben 9, il più prezioso quello subito da Carlos Sanchez in area che gli ha consentito di battere il rigore (non bello in verità) che ha portato in vantaggio l’Inghilterr­a. Sei reti, come Gary Lineker a Messico 1986, record inglese. 14 reti in 10 gare con Southgate, sempre in gol con la fascia di capitano. Kane è un fenomeno e anche il talismano di Gareth.

CONTROLLO E POI... Senza aiuto da parte degli altri talenti, da Lingard a Alli, sono stati il centrocamp­o e la difesa, con Stones (rischia il rosso con Falcao) e Maguire che prenderemm­o come buttafuori, a reggere. La Colombia ha cercato di reagire ma né Cuadrdao, né Falcao, né Quintero erano in serata. Il c.t. ha inserito Uribe, Bacca e Muriel e le cose sono andate meglio. Ma poche chance fino alla sassata di Uribe e al colpo di teatro di Mina. Nei supplement­ari la spinta psicologic­a era per i colombiani, che hanno avuto il difetto di non sfruttare. E alla fine stavolta i rigori non hanno traditi gli inglesi. E ora la Svezia.

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