L’Ascoli riparte con «Mr. fai da te» Cosmi primo nodo
●Pulcinelli, imprenditore nel settore bricolage, è il nuovo proprietario. Lovato d.g., Tesoro d.s.
È
Massimo Pulcinelli il nuovo proprietario dell’Ascoli. La lunga trattativa per il passaggio delle quote di maggioranza di Francesco Bellini è terminata ieri con l’annuncio congiunto dell’imprenditore farmaceutico italo canadese e dell’amministratore unico del gruppo Bricofer, leader nel settore del «fai da te». Restano con le loro quote minoritarie i soci ascolani, Giuliano Tosti e Gianluca Ciccoianni, che da qualche tempo erano stati messi in un angolo da Bellini, ma che con l’avvento di Pulcinelli tornano protagonisti. Nel caso di Tosti si parla anche della possibilità che rivesta un ruolo preminente nell’organizzazione societaria se non addirittura quello di presidente. Tosti e Pulcinelli d’altronde si conoscono già per questioni commerciali legate alle imprese private.
ORGANIZZAZIONE La nuova proprietà annuncerà nei prossimi giorni tutte le novità. Due certezze ci sono già. Il ritorno ad Ascoli di Gianni Lovato, quattro anni fa al fianco di Bellini quando prese l’Ascoli; sarà
lui il direttore generale con Antonio Tesoro, reduce dall’avventura a Vicenza, nel ruolo di direttore sportivo al posto di Cristiano Giaretta, nonostante quest’ultimo abbia un altro anno di contratto con l’Ascoli. Il primo nodo da affrontare per Lovato e Tesoro è quello dell’allenatore. Serse Cosmi ha condotto la squadra miracolosamente alla salvezza al termine di una stagione nata sotto i peggiori auspici, a causa di scelte che si sono rivelate sbagliate. Su tutte quella della panchina affidata alla coppia Maresca-Fiorin, presto in difficoltà di gioco e risultati. Al loro posto a dicembre è arrivato Cosmi che ha conquistato la salvezza ai play out grazie al doppio pareggio con l’Entella, premiato dalla migliore classifica dei bianconeri al termine del campionato. Lovato e Tesoro parleranno presto con Cosmi per verificare se, al di là del contratto rinnovatosi proprio grazie alla salvezza conquistata, ci sia la possibilità di proseguire nel rapporto di fiducia reciproca.
IL SOGNO FINITO L’avventura di Francesco Bellini ad Ascoli era iniziata il 6 febbraio del 2014 quando, a furor di popolo, l’imprenditore originario proprio di Ascoli, acquisì la fallita Ascoli Calcio 1898 ribattezzandola Ascoli Picchio. Sembrava un amore destinato a durare in eterno, nel ricordo di Costantino Rozzi, a differenza del quale, però, Bellini non ha saputo calarsi nel ruolo di condottiero, facendo scelte poco
redditizie, soprattutto negli uomini a cui affidare la gestione della società in sua assenza, visto che in questi quattro anni ad Ascoli è stato davvero poco presente. Quello stesso popolo che aveva riposto in lui enormi aspettative, cullato dal motto «sogniamo insieme» che ammiccava alla Serie A, in questa ultima stagione è arrivato addirittura a desiderare fortemente che vendesse la società, non risparmiando contestazioni a lui e ai suoi uomini, perfino a salvezza conquistata. Alla promozione in B tre anni fa grazie alla condanna del Teramo per illecito sportivo, hanno fatto seguito, infatti, campionati di sofferte salvezze, l’ultima delle quali ha definitivamente rotto il rapporto fra tifosi e patron. Bellini lascia comunque una società risanata economicamente e di questi tempi non è cosa da poco. Sotto la sua gestione le cessioni eccellenti (e redditizie) alla Juventus di Orsolini e Favilli, ma anche il polemico allontanamento l’estate scorsa di Cacia e capitan Giorgi, non gradito alla piazza.
> Ieri la cessione delle quote di Bellini: l’ex patron aveva ormai rotto con la piazza
> Presto il vertice club-allenatore, formalmente legato alla società ancora un anno