Kyrgios fa 42 ace Sharapova battuta dalla numero 132
●Con una delle sue bombe a 210 orari colpisce una raccattapalle. Masha: prima volta fuori al 1° turno
Non è cattivo, è che lo disegnano così. E quando non ci si mette lui con i suoi atteggiamenti tra la spacconeria e l’insolenza, nemmeno la buona sorte gli dà una mano. Sul 4-3 del terzo set, Kyrgios il monellaccio estrae dal braccio bionico un servizio a 210 all’ora che prima pizzica la riga e poi si infrange su un braccio di un’atterrita raccattapalle, talmente spaventata e dolorante da sciogliersi in un pianto a dirotto. Momenti di imbarazzo, qualche brivido, poi la ragazzina torna a sorridere: «E’ stato un brutto momento, ma lei ha reagito da campionessa. Ho sentito un rumore sordo, pensavo di aver colpito il tabellone e invece era il suo osso. Sarei scoppiato in lacrime pure io».
DIVERTIMENTO Parole e musica del Kid di Canberra, che anche in un giorno senza litigi con sé stesso e contro il mondo si ritrova ad accendere le cronache. Però che amore: quando attraversa il terrazzo che porta alla lounge dei giocatori, i decibel della folla raggiungono picchi uditi solo per Federer o Nadal. Sono grida di passione e di speranza: uno Slam vinto dall’australiano avrebbe un impatto dirompente su un circuito sterilizzato da 15 anni da un piccolo manipolo di eroi leggendari. Che ne abbia le potenzialità, è risaputo da quel pomeriggio del 2014 su questi prati, quando da 114 diede una lezione a Nadal.
TUMULTI Il suo problema, al solito, è svegliarsi la mattina dalla parte giusta del letto e venire a patti con un’anca ballerina certo non aiutata da un’etica lavorativa del tutto personale: «Lo so, non prendo la mia vita da giocatore troppo sul serio, mi piace divertirmi. Per me il tennis non è tutto». Intanto, dopo aver saltato Parigi per i soliti guai fisici e aver assaggiato il verde a Stoccarda e al Queen’s (battuto in semifinale da Federer e Cilic che poi hanno vinto il torneo), Nick plana su Wimbledon apparecchiando 42 ace (e 78 vincenti) contro il tignoso Istomin, senza concedergli neppure una palla break: «Adesso sto bene, posso creare tumulti al tabellone».
CIAO MARIA Arriverà quantomeno secondo, però: tra le donne ci pensa la qualificata russa Diatchenko, 132 in classifica, a far saltare il banco contro la più illustre delle connazionali: Maria Sharapova, avanti 7-6 5-2, si incarta in una marea di errori e di doppi falli (11) perdendo per la prima volta in carriera al turno inaugurale di Wimbledon dopo 13 successi. Sic transit gloria mundi.