La Gazzetta dello Sport

Anima in pena E quell’addio frettoloso dall’Inter

- Alessandra Bocci INVIATA A SAN PIETROBURG­O

Coutinho chi? Quello che all’Inter era un’anima in pena, che sembrava non trovare posto nè posizione giusta in campo? Quello ceduto frettolosa­mente al Liverpool dove poi tanto male non è andato? O quello arrivato a Barcellona con uno dei tanti affari faraonici, sembrato sperso anche lì, almeno all’inizio, in quella foresta di talenti?

L’ALTRO E poi ecco il Coutinho del Brasile, l’amico di Neymar, quello che ride col reuccio, rapporto amichevole fra ragazzi, niente gelosia, ottima chimica in campo. E poche parole, perché Coutinho è un tipo riservato: difficile trovare un contraltar­e migliore per l’ultramedia­tico Ney. In questo Mondiale, ha già lasciato più di un segno: è una delle chiavi tattiche di Tite, giocatore prezioso non solo per i gol che segna (2 finora, più un assist, per non parlare del contributo assicurato nelle qualificaz­ioni). A Liverpool probabilme­nte lo rimpiangon­o, anche se hanno raggiunto una finale di Champions senza di lui. E Philippe va per la sua strada, tranquillo: «Voglio vincere tanto, qualsiasi cosa. Ho scelto il Barça per questo», ha detto mesi fa. Magari i tifosi inglesi non saranno contenti, ma Cou si è avviato sul sentiero percorso dai suoi idoli: il legame dei brasiliani col Barça è fortissimo e chissà che cosa penserebbe Coutinho se dalla prossima stagione dovesse ritrovarsi di fronte Neymar nel Clasico. Ma ora l’attenzione è tutta sul cammino russo, sul Brasile che ha trovato la formula e non vede l’ora di conquistar­e il mondo dopo gli ultimi fallimenti. Dopo il 2002 sono stati versati fiumi di lacrime. Coutinho si è ripreso il suo destino e ora vuol portare il Brasile nella posizione giusta. La sua l’ha già trovata.

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