Anima in pena E quell’addio frettoloso dall’Inter
Coutinho chi? Quello che all’Inter era un’anima in pena, che sembrava non trovare posto nè posizione giusta in campo? Quello ceduto frettolosamente al Liverpool dove poi tanto male non è andato? O quello arrivato a Barcellona con uno dei tanti affari faraonici, sembrato sperso anche lì, almeno all’inizio, in quella foresta di talenti?
L’ALTRO E poi ecco il Coutinho del Brasile, l’amico di Neymar, quello che ride col reuccio, rapporto amichevole fra ragazzi, niente gelosia, ottima chimica in campo. E poche parole, perché Coutinho è un tipo riservato: difficile trovare un contraltare migliore per l’ultramediatico Ney. In questo Mondiale, ha già lasciato più di un segno: è una delle chiavi tattiche di Tite, giocatore prezioso non solo per i gol che segna (2 finora, più un assist, per non parlare del contributo assicurato nelle qualificazioni). A Liverpool probabilmente lo rimpiangono, anche se hanno raggiunto una finale di Champions senza di lui. E Philippe va per la sua strada, tranquillo: «Voglio vincere tanto, qualsiasi cosa. Ho scelto il Barça per questo», ha detto mesi fa. Magari i tifosi inglesi non saranno contenti, ma Cou si è avviato sul sentiero percorso dai suoi idoli: il legame dei brasiliani col Barça è fortissimo e chissà che cosa penserebbe Coutinho se dalla prossima stagione dovesse ritrovarsi di fronte Neymar nel Clasico. Ma ora l’attenzione è tutta sul cammino russo, sul Brasile che ha trovato la formula e non vede l’ora di conquistare il mondo dopo gli ultimi fallimenti. Dopo il 2002 sono stati versati fiumi di lacrime. Coutinho si è ripreso il suo destino e ora vuol portare il Brasile nella posizione giusta. La sua l’ha già trovata.