Mercedes fragile Va a Silverstone con nuovi motori o senza... spingere
●A Stoccarda, dopo il doppio ritiro di Zeltweg, si interrogano Potranno usare la potenza mostrata nelle ultime prove?
Il doppio ritiro Mercedes in Austria pone grandi interrogativi tecnici anche per la gara di domenica a Silverstone. A Zeltweg i tedeschi hanno brillato in prova e fallito in gara. Le W09 in qualifica si sono riprese il ruolo di leader «bucato» più volte nelle gare precedenti: la combinazione di power unit evoluta (introdotta in Francia una settimana prima) e nuovo pacchetto aerodinamico hanno fatto ritrovare alla vettura carico ed efficienza, abbinati a performance motoristiche migliori rispetto a quelle della Ferrari. Sul giro singolo, la Mercedes è stata inattaccabile con un vantaggio minimo di tre decimi. Dall’altro lato, però, in gara, dopo il ritiro di Bottas, si è avuta la sensazione che anche il passo di Hamilton non fosse irresistibile, complice un accentuato blistering (la formazione di bolle) alle gomme posteriori. Fenomeno totalmente assente sulle Ferrari. Il bilanciamento della vettura di Brackley con il carico di carburante è parso meno efficace di quanto non fosse in qualifica.
DUE IPOTESI A Silverstone, questo problema sarà risolto, per la terza ed ultima volta, grazie all’adozione degli pneumatici Pirelli col battistrada di spessore ridotto di 0,4 mm. Questo fattore quindi, sulla carta, dovrebbe fare della Mercedes il favorito unico della gara inglese. Ma il doppio ritiro austriaco potrebbe aver radicalmente modificato il quadro. Il fatto che si sia trattato di un problema ad entrambe le power unit è quantomeno sospetto. Ci sono due ipotesi prevalenti. Una legata all’ultima specifica Phase 2.1, che ha sì determinato un incremento prestazionale ma potrebbe anche aver ridotto il margine di affidabilità di alcune componenti. La seconda potrebbe essere una causa esterna: cioè proprio il pacchetto aerodinamico portato in Austria. La riduzione della sezione delle prese d’aria delle fiancate, che ha comportato una modifica all’inclinazione dei radiatori, potrebbe aver ridotto l’efficienza del raffreddamento di più elementi della power unit. I sintomi avvertiti dai due piloti, prima dei rispettivi ritiri, sono stati diversi: una perdita di pressione idraulica per Bottas, un calo di potenza per Hamilton. Ma appaiono come spie di un più ampio problema al propulsore endotermico prima di un suo definitivo cedimento.
NUOVE POWER UNIT? Non si può, a questo punto, escludere che la Mercedes, a Silverstone, decida di schierare prudenzialmente due PU nuove, sempre nella specifica Phase 2.1. Il tracciato del Northamptonshire è infatti «di motore», ed una modalità «conservativa» pare poco indicata. In ogni caso, anche ammesso che i propulsori usati in Austria non abbiano subito danni e possano essere utilizzati questo fine settimana, resta il dubbio che possano adottare una modalità spinta, a livello di quella vista a Zeltweg in qualifica. Insomma, quanto accaduto al Red Bull Ring potrebbe avere conseguenze serie in Inghilterra, e nel prosieguo della stagione.
GLI AVVERSARI Ferrari e Red Bull sono pronti ad approfittarne. La SF71H ha dimostrato di essere la migliore monoposto del 2018, con un equilibrio che salvaguarda i pneumatici. A Silverstone sono previsti alcuni aggiornamenti a livello aerodinamico tra diffusore, fondo e ali. Per quanto riguarda la Red Bull, nonostante il tracciato veda penalizzata la RB14 a livello di power unit, il carico generato dal corpo vettura e l’efficacia del telaio la pongono come outsider: ago della bilancia tra Ferrari e Mercedes.