Lyles, Norman e Benjamin A Losanna i 200 dei nuovi eroi
●Ventenni, padroni della velocità, si sfidano stasera alla Pontaise. Noah: «Penso al record di Bolt». Rai: «Mi godo il pubblico europeo, ma poi di notte devo studiare»
La meglio gioventù, il nuovo che avanza: Noah Lyles e Rai Benjamin. Ieri uno fianco all’altro al tavolo rosso delle conferenze stampa della vigilia del meeting, oggi in un 200 che, tra molte gare di livello assoluto, può diventare la gemma più preziosa. Perché se ai due si aggiunge Michael Norman, ecco che al quadro delle migliori potenzialità mondiali della specialità, non manca quasi nessuno. E che potenzialità: per la gioia persino dei tanti orfani di Usain Bolt... Stasera, sulla pista da sempre veloce della Pontaise (raggio di curva e condizioni ambientali danno una mano) se ne vedranno delle belle.
TERZETTO Si dice, per esempio, che Lyles e Norman, entrambi 20enni, possano diventare i primi statunitensi in coppia sotto i 19”70. «Penso in grande — spara il primo, capolista mondiale stagionale con 19”69 e nel 2016 iridato juniores dei 100 davanti a Pippo Tortu — penso ai record di Bolt. Sì, a far meglio di lui. Credo sia possibile. E poi voglio diventare un modello per i più giovani, un’icona, come quella che di recente mi sono fatto tatuare, così quando sarò in punto di morte, la gente, vedendola, si ricorderà chi sono stato». Norman e Benjamin (altro 20enne, di Antigua e Barbuda in attesa di passaporto statunitense), nelle scorse settimane a 43”61 nei 400 e 47”02 nei 400 hs, compagni di università a Southern California, hanno debuttato nel circuito professionistico allo stadio Charlety cinque giorni fa. Primo (19”84) e secondo (19”99 in ottava corsia) in un 200 con -0.6 m/s che ha detto molto del loro sconfinato talento. «L’atmosfera era talmente bella — dice Rai, splendido estroverso — che mi ha ricordato quella dell’Hayward Field di Eugene. E il bello è che da qui in poi, in Diamond League, sarà più o meno sempre cosi. Dal pubblico di Losanna mi aspetto molto: ne ho sentito parlare tanto. Negli Stati Uniti, a vederci, viene nessuno. Cosa farò con quanto comincerò a guadagnare? Intanto voglio finire gli studi in scienze politiche. Il mio programma di esami è per forza cambiato. Dovevo dare spagnolo a breve, ma non ce la farò. Il prossimo anno, però, voglio laurearmi. In questi giorni, per via del fuso orario, sto studiando anche di notte».
OSTACOLI Tante altre le stelle attese. A cominciare da Abderrahman Samba, nei 400 hs reduce dallo stratosferico 46”98 di sabato, seconda prestazione mondiale all-time, a 20/100 dal primato di Kevin Young che resiste da oltre 25 anni. «Posso far meglio – dice col suo discreto inglese –: la prima parte di gara non è stata perfetta». Sempre negli ostacoli, ma tra quelli alti, attenzione a Sergey Shubenkov. Lunedì, a Szekesfehervar, dopo la discutibile squalifica per falsa di Parigi, è volato in 12”92, ottavo crono mondiale all-time, il migliore di sempre di un bianco, a 1/100 dal primato europeo del gallese Colin Jackson, a sua volta vecchio quasi un quarto di secolo. «Quel limite — sorride — ora è un obiettivo tangibile». La Iaaf, nel caso, lo ratificherà? L’ex iridato, russo, sta gareggiando come neutrale... Proprio ieri, tra l’altro, quanti godono di ta- le status, con otto nuove autorizzazioni, sono diventati 67, categorie giovanili comprese. Stasera, intanto, fari pure su Taylor-Pichardo nel triplo (il cubano è dato in formissima) e sulla Semenya nei 1500.
VAI GIMBO La pattuglia italiana è guidata da Gimbo Tamberi, nell’alto a caccia di un altro passo avanti dopo il 2.26 di lunedì. L’ambiente dovrebbe galvanizzarlo e la concorrenza, assente l’acciaccato Barshim, è un po’ meno temibile di altre volte. Poi Jose Bencosme, nella seconda serie dei 400 hs e la 4x100 donne. Rispetto al quartetto sabato di bronzo ai Giochi del Mediterraneo in 43”63, con Gloria Hooper, Irene Siragusa e Anna Bongiorni, in quarta frazione ci sarà la rientrante Audrey Alloh al posto di Johanelis Herrera. La Bongiorni, come Jessica Paoletta (riserva), correrà anche un 100.