La Gazzetta dello Sport

Milano in pole MA IL GOVERNO CERCHERÀ LA PACE CON TORINO E VENETO

●OBIETTIVO: TRASPARENZ­A, CONTI CHIARI, PROVE DI ALLEANZA PRIMA E DOPO LA SCELTA DEL CONI. MA PER ORA OGNUNO VA PER CONTO SUO. IL SINDACO: « EXPO, UN TRAINO»

- Stefano Arcobelli Valerio Piccioni

Tutti dicono I love you all’Olimpiade. L’Italia che ha stoppato sciagurata­mente Roma 2024 si scopre innamorata dei Giochi a tutte le latitudini politiche. Il problema è che ora bisogna scegliere il cavallo su cui puntare per prendersi l’edizione invernale del 2026 e battere Stoccolma (la più pericolosa anche se in Svezia c’è la variabile elettorale), Graz, Calgary, Erzurum e Sapporo. Dal punto di vista sportivo, Milano è in fuga, nettamente davanti. Lo dice una prima lettura delle carte negli ambienti tecnici, lo ripetono le notizie che ormai da settimane filtrano dal Cio, dove l’idea di una città nuova, che non ha mai avuto l’Olimpiade, sarebbe accolta meglio. Insomma, tutto lascia pensare che il consiglio nazionale del Coni incoroni la Medal Plaza del Duomo, una delle idee più suggestive del pre-dossier milanese, e la lanci verso Buenos Aires (sessione Cio di ottobre in cui le città aspiranti vivranno il loro primo esame e partirà la corsa verso la scelta del 10 settembre 2019).

IL GOVERNO Ma se il Coni decide, il Governo deve dire io ci sto. Per questo, Malagò, astenendos­i da qualsiasi giudizio di merito, specifica che «sulla scelta della città da candidare si stanno facendo valutazion­i anche politiche». L’appuntamen­to è per domani in Consiglio dei ministri. Riuscirann­o il Movimento 5 Stelle (potenzialm­ente pro Torino) e la Lega (potenzialm­ente pro Milano o Cortina) a evitare divisioni? Per ora le città insistono in parallelo, come se potessero vincere tutti, ma da Palazzo Chigi filtra una (apparente) neutralità. Resterà tale nelle prossime ore? Peraltro è tornata in ballo pure l’ipotesi rinvio anche perché non c’è ancora un ordine del giorno per la riunione di Palazzo Chigi. «Non siamo convintiss­imi che si decide- rà il 10 luglio», dice dubbioso Beppe Sala, sindaco di Milano.

ALLEANZE? Bisognerà capire se il Governo, ufficiosam­ente o ufficialme­nte, esprimerà una preferenza chiara. O se. inveinvece, si limiterà a un via libera: ok, Coni scegli pure. Vincolan-Vincolando tutto ad alcuni punti:unti: chia-chiarezza sui rapporti costi/osti/bene-benefici e - chissà - invito aa realizza-realizzare forse dopo il votoo qualche convergenz­a con le cittàittà scon-sconfitte per presentars­i unitiuniti alla sfida internazio­nale.E se la Ap-Appendino parla di un «tickettick­et mai esistito», Sala si dicee «ancora disponibil­e per una sintesinte­si» ri-ricordando però «che lala città capofila sarà una», mentre Fontana, il presidente­te della Lombardia, chiude: «La Ap-Appendino ha detto no, lala sin-sintesi è esclusa». Malagò,gò, pe-però, non è così pessimista:mista: «Una sintesi politicaa per arrivare ad un’unica candi-candidatur­a? È quello che aspet-aspettiamo e che per certiti versi auspichiam­o». Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, che sta valutando i tre dossier olimpici per il 2026: ieri dopo aver ricevuto Zaia a Roma, ha parlato del dossier milanese

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LAPRESSE Il governator­e della Regione Lombardia, Attilio Fontana, e il sindaco di Milano, Giuseppe Sala nel vertice sulla candidatur­a olimpica
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