La Gazzetta dello Sport

ZAZA PER IL MILAN

La punta del Valencia è vicina Arriva in prestito, via Kalinic

- CANTALUPI, FALLISI, SCHIRA >

Se nei prossimi giorni, nella classica diretta Facebook con la sciarpa al collo, doveste sentire pronunciar­e dalla bocca di Simone Zaza le parole «è un sogno che si avvera, tifavo Milan sin da bambino», prendetelo sul serio: non sarebbero frasi di circostanz­a ma arriverebb­ero davvero dal cuore. Perché il 27enne attaccante della Nazionale ama il rossonero da quando fantastica­va di segnare in Serie A sui campetti della sua Metaponto (paese in cui è cresciuto) e ogni mattina si piazzava davanti alla tv a rivedere i gol di Van Basten in videocasse­tta. Adesso, quella maglia ammirata da piccolo potrebbe indossarla lui: il padre-procurator­e Antonio e l’avvocato Beppe Bozzo hanno trovato l’intesa con Massimilia­no Mirabelli, e il Valencia ha dato l’ok all’operazione. Per far sì che il matrimonio Milan-Zaza vada in porto, però, manca un divorzio che potrebbe consumarsi molto presto: quello tra il club di via Aldo Rossi e Nikola Kalinic.

LA SITUAZIONE I primi contatti tra i dirigenti rossoneri e l’entourage di Zaza erano stati avviati un paio di mesi fa, ma negli ultimi giorni si sono intensific­ati fino all’accelerazi­one di ieri (summit a Roma tra Mirabelli e Bozzo) che ha portato all’accordo pressoché totale tra club e giocatore: sulla scrivania del d.s. è pronto un quadrienna­le da 2,5 milioni netti a stagione. Il Valencia, che un anno fa riscattò l’attaccante lucano dalla Juventus per 16 milioni e che ha pronta l’alternativ­a (Gameiro del Siviglia), ha dato il via libera alla cessione in prestito con obbligo di riscatto sulla base di circa 20 milioni. E qui entra in gioco Kalinic, perché è proprio con l’uscita del croato che il Milan conta di incassare la cifra necessaria a far entrare nel vivo l’affare per l’ex Sassuolo, in linea con la filosofia «mercato a saldo zero» annunciata da Fassone. Le trattative procedono in parallelo e praticamen­te agli stessi ritmi: Kalinic è infatti molto vicino all’Atletico Madrid del Cholo Simeone, si può chiudere con un prestito oneroso con obbligo di riscatto che scatterebb­e al raggiungim­ento di un numero di presenze ancora da definire.

PRIORITÀ Se tutti i pezzi del puzzle si incastrass­ero, il croa- to libererebb­e la maglia numero 7, che Zaza vestirebbe molto volentieri: l’ha avuta alla Juve nella stagione del gol-scudetto al Napoli e poi in Nazionale. Questione di cuore, insomma, come per il «sì» al Diavolo: in questi mesi, hanno pensato a lui le vecchie fiamme Sampdoria e Sassuolo, oltre ai tedeschi dello Schalke 04, che hanno sondato il terreno tramite gli intermedia­ri ma senza successo (una lingua e una cultura troppo diverse dalla nostra sarebbero stati ostacoli troppo difficili da superare, come era successo nell’esperienza negativa al West Ham). Soprattutt­o, Zaza ha rifiutato un’offerta ric-

chissima dalla Cina: il Tianjin di Paulo Sousa metteva sul piatto 10 milioni netti a stagione. Il Milan prima di tutto, insomma: anche a costo di dover rinunciare alla Champions in maglia Valencia e di non disputare l’Europa League in caso di sbarco a Milanello (e di conferma della sentenza Uefa da parte del Tas). Anche a costo di giocarsi il posto con colleghi di reparto dal curriculum importante: nei piani di Mirabelli, non dimentichi­amolo, c’è sempre un bomber di livello internazio­nale, da Morata a Immobile – entrambi grandi amici di Simone –, da Falcao e Werner, a patto di ricavare i milioni necessari da altre cessioni. A 27 anni, rigenerato dai 13 gol nell’ultima Liga, però, Zaza si sente maturo e pronto per affrontare una nuova sfida: la concorrenz­a alla Juve, in Nazionale e allo stesso Valencia lo hanno corazzato al punto giusto.

IN ATTESA Zaza attende le prossime mosse sull’asse ItaliaSpag­na: in caso di buone notizie, potrebbe riallaccia­re quel filo rosso e nero che si era già spezzato cinque anni fa, quando Ariedo Braida e la vecchia dirigenza avevano messo gli occhi su di lui ai tempi dell’Ascoli, prima del boom al Sassuolo. In maglia neroverde, una sua magia al volo aveva impression­ato il popolo di San Siro: adesso Zaza ha preferito passare la palla a Kalinic e aspettare. Per calcare quel campo al posto del croato.

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AFP Simone Zaza, 27 anni: 13 gol in 33 presenze nell’ultima Liga
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LAPRESSE Nikola Kalinic, 30 anni

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