La Gazzetta dello Sport

DOSSIER LOMBARDO LA CITTÀ DEL FUTURO CON 4 PUNTI FOCALI E SAN SIRO RECORD

●IERI IL VERTICE FRA MALAGÒ, FONTANA E SALA. SI PUNTA SU FAN ZONE, TRASPORTI E FATTORE GIOVANI (NATI DAL 2010)

- s.a.-v.p.

Milano è «la miglior candidatur­a, è la più forte: e poi il sindaco di Torino ha chiuso ogni discorso», cioè non intende allearsi per un’ipotesi Mi-To, ribadisce il governator­e lombardo Attilio Fontana. Milano è «la candidatur­a più credibile, e ha l’Expo per traino: ma ora non vogliamo bisticciar­e con le altre altrimenti perderemmo forza come Paese» sottolinea il sindaco Beppe Sala. Perché Milano, dopo il vertice di ieri con il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ora si sente davvero la candidata delle candidate per i Giochi invernali 2026?

Perché offre il dossier più originale e punta a stregare il Cio,che conosce le linee di Torino già dalla proposta del ‘96 per i Giochi 2006. Milano offre una visione, propone un dossier di «altissimo profilo», spinge «la città in avanti».

SEGRETO S

Il segreto è che è intrinseca in nella candidatur­a per p l’evento anche il futuro della città: anzi il dossier stesso poggia la sua forza curiosamen­te sui millennial­s. Si descrive una città che ha giovani nati dopo il 2010 «che pratichera­nno al 100% sport», che «recuperera­nno e ricicleran­no tre quarti dei rifiuti » , che utilizzera­nno « soltanto mezzi di trasporto pubblici». Il contesto per una città in divenire, in via di trasformaz­ione: come una Barcellona 1992. Nel dossier è prevista la creazione di 41.000 posti di lavoro, con 2 miliardi di indotto diretto e 4 di indotto indiretto. r

FAN ZONE

Ed ancora: sarebbe un’Olimpiade in stile mundial. Per coinvolger­e la metropoli a 360 gradi, con 4 punti strategici: la zona del castello Sforzesco, la Darsena, la zona delle Tre Torri e Piazza Gae Aulenti, dove verrà istallata una pista di pattinaggi­o sul ghiaccio per bambini. Un’Olimpiade integrata. I media center e il villaggio in zona Scalo Porta Romana, si potranno collegare e raggiunger­e direttamen­te con i siti delle gare attraverso la metropolit­ana.

CERIMONIA A SAN SIRO

Potrebbe risultare vincente anche l’opportunit­à che lo stadio di San Siro offra la cerimonia inaugurale più imponente nella storia dei Giochi invernali: avere il maggior numero di spettatori - basti pensare ai 25.000 di Torino 2006 e agli 80.000 di Milano - potrebbe essere già una differenza significat­iva. Non c’è mai stato uno stadio così imponente per la neve: ci sta pensando, forse, solo Pechino per il 2022.

E veniamo agli impianti: la novità sarebbe il biathlon in Val di Dentro. A Milano: il pattinaggi­o di figura al Forum, il pattinaggi­o velocità a Rogoredo ( palasport da costruire), in città anche il curling e l’hockey ghiaccio, a Livigno il freestyle e lo snowboard . A St.Moritz si disputereb­bero le gare di bob, slittino, skeleton, salto e combinata nordica; lo sci alpino a Bormio, lo sci nordico a Santa Caterina Valfurva. In questo caso per arrivare alle gare si parla di un trasporto agevolato attraverso le vie autostrada­li. Per i treni ad alta velocità, il governator­e Fontana chiede tempo: «Intanto vinciamo la candidatur­a». L’ultimo traino sarebbe la Sessione Cio del 2019, una sorta di prova generale delle qualità organizzat­iva della città più mitteleuro­pea d’Italia. Un dossier che punta a convincere anche il Governo: perché al Coni, al di là delle dichiarazi­oni e del rispetto delle procedure, piace già.

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