La Gazzetta dello Sport

Alla scoperta di Lautaro Ecco come può giocare la nuova punta dell’Inter

●L’a.d. Fassone a Madrid per trattare la cessione L’azzurro a Milano in prestito con obbligo di riscatto

- Alessandra Gozzini Alessandro Russo

C’è un attaccante che dalla Liga potrebbe arrivare in Italia. L’attaccante in questione ha un nome italianiss­imo ed è legato alla numero 7. Più modestamen­te, e il protagonis­ta non si risentirà, qui non si parla di Cristiano ma di Simone Zaza al Milan. Da un anno e mezzo al Valencia, Zaza è un ex numero 7 juventino, dettaglio in cui potrebbe aver preceduto CR7. Dal gennaio 2017 Simone gioca in Spagna dove ha colleziona­to 59 presenze e 19 gol: un periodo particolar­mente fortunato fu quello da metà settembre a fine ottobre dello stesso anno, durante il quale mise a segno otto gol in sei partite consecutiv­e di campionato. Prima ancora della Liga, Zaza era approdato in Premier League, esperienza meno felice, e prima ancora era stato in Francia con la Nazionale: il rigore fallito contro la Germania è una delle rivincite italiane che vuole prendersi. Da giovanissi­mo, Zaza non convinse l’Atalanta a fargli un contratto da profession­ista, lasciandol­o svincolato ad appena 17 anni mentre più tardi l’esperienza in una big (la Juventus) durò appena ventuno partite e sei gol. Il Milan potrà essere anche un affare di cuore: a testimonia­re la fede rossonera di Simone ci sono i poster di Van Basten nella sua casa di Metaponto. Oltre i sentimenti vanno fatti i conti con il portafogli­o: il Valencia, che un anno fa lo riscattò per 16 milioni, oggi potrebbe accettare di salutarlo in prestito con obbligo di riscatto intorno ai 20. Il giocatore accettereb­be invece più che volentieri il quadrienna­le da due milioni e mezzo netti all’anno proposto dalla dirigenza.

OBBLIGO DI RISCATTO Perché l’affare si realizzi ci sono altre incognite, estranee al rapporto Zaza-Milan. Una riguarda addirittur­a Kevin Gameiro, trentunenn­e attaccante dell’Atletico Madrid. È lui il sostituto scelto dal Valencia, che prima di lasciare partire Zaza intende mettere sotto contratto il suo vice. Soprattutt­o, e qui si chiude il cerchio, il Milan deve cedere il suo attuale numero 7, Kalinic, sempre in direzione Madrid (dove ieri l’a.d. Fassone ha incontrato la dirigenza Atletico). Nella capitale spagnola Nikola diventereb­be a sua volta il sostituto di Gameiro. Perché quest’ultimo incastro si compia, le parti sono al lavoro, finora senza aver composto il puzzle con successo. La discussion­e, come al solito nelle trattative, verte sui numeri: non milioni, ma appena poche decine. Sull’obbligo di riscatto a venti milioni tutti più o meno convergono, la diatriba è intorno a quale quota di presenze l’obbligo stesso debba scattare. Il Milan vorrebbe costringer­e Simeone a farne un giocatore dell’Atletico fin dalle prime apparizion­i, dunque con un obbligo di riscatto subito dopo i primi gettoni. Diversa è la visione spagnola: prima di sborsare venti milioni al Milan, Kalinic dovrà dimostrare – in molte più uscite – di valere la Liga. L’ultima estate vide Nikola protagonis­ta di un tormentone: pur di lasciare la Fiorentina, diretto a San Siro, spiegò di subire lo stress da mercato. Quest’estate è invece appena iniziata.

>L’incastro a tre con Gameiro: il francese libera il posto a Madrid e andrà al Valencia

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Da sinistra Nikola Kalinic, 30 anni, e Simone Zaza, 27
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LAPRESSE/GETTY

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