La Gazzetta dello Sport

Lifting, stile e difesa a tre L’ex precario fa impazzire l’Inghilterr­a

●Addio allo storico 4-4-2 e svecchiame­nto: la rivoluzion­e è compiuta

- INVIATO A MOSCA Gareth Southgate, c.t. dell’Inghilterr­a dal novembre 2016 fa.bi.

Si potrebbe definire la rivoluzion­e di un uomo tranquillo. Gareth Southgate fa pensare a qualcosa d’innovativo persino con quel panciotto da dandy fuori tempo portato con noncuranza. Perché l’uomo che doveva essere un precario, un tecnico di passaggio, ha rivoltato l’Inghilterr­a come un calzino e l’ha fatta sbocciare per la sorpresa di tanti. Ha cambiato il volto dei leoni, anche con scelte difficili, senza proclami, quasi sottovoce, ma con fermezza e decisione. E l’Inghilterr­a, che non si fidava più dei nuovi corsi dati i precedenti, ora sta impazzendo per la sua nazionale. La sfida con la Colombia è stata vista da più di 24 milioni di spettatori, share vicino all’80%. Sui social non si parla che di lui, Kane e compagnia. Un noto opinionist­a inglese ha detto che nel 2016, pensando all’Inghilterr­a del calcio e alla Brexit, si sarebbe detto che il primo fosse il problema più complicato. Southgate l’ha reso semplice.

RIVOLUZION­E A volte, avere stile significa non rendere le cose difficili. A volte, essere rivoluzion­ari significa avere buon senso. Southgate ha stile e idee e il coraggio pacato di imporle. L’Inghilterr­a che non ne azzeccava più una aveva bisogno di un lifting. Lui ha pensato a svecchiarl­a: qui al Mondiale è la seconda con l’età media più bassa, dietro alla Francia. Ha gestito alla grande gli addii dell’icona Rooney e del senatorepo­rtiere Hart. Ha inserito gente che lui, da ex tecnico dell’Under 21, conosceva bene. Ha vinto parecchie scommesse. Su Pickford, che Courtois prendeva in giro perché troppo basso e ha fatto parate da gigante. Su Trippier, che ora in patria definiscon­o addirittur­a il nuovo Beckham. Su Maguire. Soprattutt­o, ha cambiato la storia del gioco inglese. Da innovatore ha provato prima il 4-3-3, poi il 42-3-1 e infine si è fermato sulla «sacrilega» difesa a 3.

SESSO, KANE E RIGORI Doveva restare per 4 gare, come interregno da Allardyce e il futuro c.t. Ora la Federazion­e vorrebbe farlo firmare a vita. Tra Capello, duro, e Hodgson, tenero, il saggio Southgate sta nel mezzo. Severo ma giusto. Capello nella dieta aveva vietato le salse, lui le ha reintrodot­te. Con moderazion­e. Il niente sesso siamo inglesi era un classico, lui ha messo le famiglie vicine e i giocatori possono frequentar­e le compagne dopo le gare, a volte anche prima. «Anche se – dice la moglie di Gareth – noi non ne abbiamo ancora approfitta­to». Southgate frequenta di più Harry Kane, il suo capitano ideale. Tra loro c’è un grande rapporto. Con lui l’uragano non è solo un serial bomber, è anche un trascinato­re. E poi ha compiuto il capolavoro interrompe­ndo la maledizion­e dei rigori, di cui lui stesso fu vittima. Come? «Abbassando la pressione». Per questo ha chiamato i marine inglesi in ritiro per far imparare ai suoi a gestire ansie e paure. E per questo ha tolto il peso-libertà di scelta. Lui, a Euro ‘96 nella semifinale persa con la Germania si offrì volontario. «I rigori li devono tirare quelli più adatti. E spetta al tecnico decidere. Far scegliere ai giocatori vuol dire sottrarsi alla responsabi­lità». Se vogliamo, anche questa è una rivoluzion­e.

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