Hinault spegne il polverone «Chris corre? Non parlo più»
●Il grande bretone era stato durissimo contro il britannico: «È un baro» Tifa sempre per Nibali: «Può rivincere»
«Mi cerca per Froome? No, sinceramente non ho voglia di parlarne…». Bernard Hinault, prima della sentenza favorevole al capitano di Sky sul caso salbutamolo, non ci era andato giù leggero: «Per me al Giro non doveva proprio esserci, alla Vuelta ha barato per il salbutamolo. Era oltre il limite», aveva detto alla Gazzetta a Cervinia, tappa che aveva consacrato Froome in rosa. «I corridori dovrebbero scioperare se si presenta al via», aveva aggiunto giorni dopo.
«Ho visto le che mie parole hanno alzato un polverone… adesso dico che hanno deciso così e basta con questa vicenda», ci dice il grande bretone, cinque volte re del Tour. Ormai Hinault, classe 1954 (nato il 14 novembre come Nibali), non riveste più il ruolo di cerimoniere per l’organizzatore Aso. «Può darsi che venga per le tappe in Bretagna e per l’ultima, a Parigi. Vediamo». Magari potrebbe cambiare idea, e dare la sua opinione sull’assoluzione di Froome. Intanto è sempre un grande ammiratore di Nibali: «Se penso che possa rivincere? E perché no? Il percorso gli si addice e credo sia ancora molto competitivo in montagna». Mentre i francesi aspettano ancora un vincitore del Tour da quando lui fece la cinquina, nel 1985. «Bardet non deve avere paura di attaccare. La chiave è quella: approfittare di ogni occasione, non solo in salita. Ogni squadra ha 8 corridori invece di 9, vedremo una gara più aperta».