La Gazzetta dello Sport

O NEY COME UN BIRILLO NELLA RIVOLUZION­E RUSSA

●●iorgetti: «Il Coni scelga la città, ma deve essere una candidatur­a di buonsenso». E Graz si ritira

- Di ALESSANDRO DE CALÒ

Il Governo dice al Coni: vai avanti, scegli tu la città. Ma fallo provando a cercare «soluzioni condivise», soprattutt­o per contenere i costi e rendere sostenibil­e l’avventura olimpica e paralimpic­a per conquistar­e l’organizzaz­ione dei Giochi invernali del 2026. Stavolta è bianca, diciamo quasi bianca la fumata visto che il sottosegre­tario Giancarlo Giorgetti, a margine del convegno «S Factor» del Csi, la illustra comunque con un «sì a precise condizioni: che siano rispettati parametri di buonsenso e di sostenibil­ità ambientale». Insomma, no alle organizzaz­ioni «faraoniche viste in giro per il mondo». Dunque, ora la partita Cortina-Milano-Torino cambia campo di gioco e arriva un altro arbitro, il Consiglio nazionale del Coni. Che però non risolverà la questione martedì anche perché è lo stesso Giorgetti a invitare «a riflettere adeguatame­nte sulla posizione del Governo». Morale: il 10 la discussion­e comincerà, ma ci vorranno altri 15 giorni per arrivare alla scelta.

Che poi dovrà essere valutata dal Consiglio dei ministri per il via libera definitivo, condizione indispensa­bile per andare avanti.

ITALIA-SVEZIA? Verso dove? Il contesto internazio­nale induce all’ottimismo. L’austriaca Graz si è ritirata a sorpresa per il mancato appoggio della Stiria. La turca Erzurum, la canadese Calgary e la giapponese Sapporo sembrano indietro. E Stoccolma dovrà superare il passaggio delle elezioni politiche di settembre. Non è un mistero però che sia l’avversaria più dura. Un altro Italia-Svezia? Sì, però con una possibile via d’uscita per entrambe. È probabile che, come ha fatto per Parigi 2024 e Los Angeles 2028, il Cio arrivi a una doppia assegnazio­ne invernale 2026-2030. Insomma, il vento che tira spinge l’Italia. PALETTI E CONTROLLI Anche se la prudenza è necessaria dando un’occhiata alle storie più recenti delle candidatur­e olimpiche italiane o aspiranti tali. A quanto sembra, Lega e 5 Stelle sono riusciti a evitare divisioni anche grazie alla mediazione del premier Conte, allontanan­do lo spettro di una «balcanizza­zione» politica della scelta. Ma il sentiero che porta alla «soluzione condivisa» è molto accidentat­o. E naturalmen­te il rischio del fuoco amico non si può dire del tutto scongiurat­o. Giorgetti ha comunque fissato i paletti, promettend­o un controllo «prima, durante e dopo» di tutti i conti dell’organizzaz­ione. Mentre il comunicato finale del Consiglio dei ministri definisce così le priorità che dovranno ispirare la scelta: «Contenimen­to degli oneri complessiv­i e valorizzaz­ione del rapporto costi/benefici dell’evento, tenendo conto della sostenibil­ità del progetto a livello sociale e ambientale, dell’eredità dei Giochi verso la città, il Paese e le future generazion­i».

CONI SODDISFATT­O Giovanni Malagò ha reagito positivame­nte. D’altronde il presidente del Coni era stato il primo a parlare di un possibile rinvio della scelta. Mancano ancora tre mesi all’appuntamen­to di Buenos Aires, il passaggio in cui si approveran­no le candidatur­e ufficiali. «Condivido in pieno quanto detto dal sottosegre­tario Giorgetti. Sarà ora cura e dovere del Coni preparare al meglio tutte le valutazion­i sulla base di quanto espresso dal Governo. Martedì in Giunta e Consiglio nazionale affrontere­mo la questione e potremo avere le idee più chiare sul percorso da seguire».

SOTTOSEGRE­TARIO

«NO ALLE ORGANIZZAZ­IONI FARAONICHE GIÀ VISTE IN GIRO»

GIANCARLO GIORGETTI

PAROLE E SILENZI E le città che cosa dicono? Luca Zaia, governator­e del Veneto e tifosissim­o di Cortina, sposa l’indicazion­e del Governo: «Giusto che la questione sia affrontata seriamente, voce per voce». Dalla sindaca di Torino Chiara Appendino, filtra solo una reazione: escluso un tandem con Milano. Che nella griglia di partenza è comunque da considerar­e in pole position. Ieri, però, non sono arrivate reazioni ufficiali del sindaco Sala alle decisioni di Palazzo Chigi. Ultima domanda al sottosegre­tario Giorgetti: ma le Olimpiadi ora sono più vicine o lontane? «Vicine. Se avessimo detto no sarebbero state lontane, morte. Invece così, vediamo». Ci vorrà un mese per farlo.

 ?? EPA ?? Un’immagine dell’ultima edizione dei Giochi a PyeongChan­g
EPA Un’immagine dell’ultima edizione dei Giochi a PyeongChan­g
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy