La Gazzetta dello Sport

Premiato il coraggio del Belgio E se si sveglia pure De Bruyne...

- Alessandra Bocci INVIATO A KAZAN

Un talento intrappola­to. Uno di quelli che sembrano un prodigio e dopo qualche anno ci si chiede «Ah, ma sono ancora lì?». Kevin de Bruyne era arrivato all’Europeo da probabile uomo copertina e aveva finito da pallido comprimari­o. In questa stagione è stato fondamenta­le con i suoi assist (ben 16) per trascinare il City alla vittoria in campionato, ma sembrava sempre che mancasse qualcosa. Sembrava che si dovesse ancora accendere, ma con quell’aria da bravo ragazzo che diventa rosso con facilità sembrava anche destinato a restare sempre un passo indietro. Era quello che ancora mancava nel Belgio che tanto era piaciuto per il volume di gioco nelle prime partite del Mondiale, al punto da scegliere il lato più duro del tabellone nell’ultima partita del girone contro l’Inghilterr­a. Ma Roberto Martinez lo difendeva: «Credo che De Bruyne sia un giocatore che finora in questo torneo è stato sottostima­to. Per noi è importanti­ssimo, ogni cosa che fa è decisiva». Probabile che Martinez, oltre a molte altre doti, tipo aver saputo costruire una squadra da un gruppo che pareva scottato dalle ambizioni, abbia anche il dono di predire il futuro. Perché contro il Brasile De Bruyne ha messo i panni che gli avevano cucito addosso sin da ragazzino: quelli del protagonis­ta.

NO GLAMOUR Non che la parte di uomo copertina gli si addica, almeno fuori dal campo, dove resta un ragazzo pallido e poco mediatico. Per dire: il Belgio ha al seguito una schiera di mogli belle e molto fotografat­e, mentre nei primi giorni la signora De Bruyne se n’è rimasta al mare con il figlio. Chissà se l’euforia adesso contagerà anche lei. «È stato un match speciale, da molto tempo non battevamo una grande squadra. Siamo molto fieri di esserci riusciti col Brasile. È per vivere emozioni così che uno fa il calciatore», ha raccontato De Bruyne con l’aplomb che forse gli viene dalla madre inglese. Ma è stato un magic moment per lui e per tutti. «Questi ragazzi hanno fatto cose incredibil­i, sono stati tatticamen­te magnifici, ma hanno anche giocato con un grande cuore. Meritano di essere considerat­i eroi in Belgio», ha commentato Martinez, un po’ più enfatico. E Hazard, il genietto, il contraltar­e al ragionator­e di classe De Bruyne: «Brasile e Francia sono le squadre più forti del Mondiale. Ne abbiamo battuta una, ci proveremo anche con l’altra». Si è svegliato anche De Bruyne, ormai tutti i pezzi sono al posto giusto.

●Kevin: « È per vivere emozioni così che uno fa il calciatore. Da tanto tempo non battevamo una grande avversaria»

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GETTY La perfetta esecuzione di Kevin De Bruyne, 27 anni: è il 2-0

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