Il quarto di Mandzu «È pronto a tutto»
●>akitic: «Per la Croazia Mario è fondamentale, in ogni fase»
Mario Mandzukic, 32 anni, croato della Juve: 3 gare e 1 gol (alla Danimarca) al Mondiale (GETTY)
In attesa di capire se e come giocherà con Cristiano Ronaldo, Mario Mandzukic continua a fare il suo con la Croazia. Lo juventino è uno di quei giocatori che i compagni tendono sempre ad apprezzare ed elogiare, uno di quelli che vogliono sempre al proprio fianco. Ieri abbiamo chiesto un parere su Mario a Ivan Rakitic, pezzo pregiato del Barcellona e della Croazia.
FONDAMENTALE La risposta non lascia dubbi di sorta sulla stima che circonda Mandzukic nello spogliatoio della nazionale: «Mario è fondamentale. Per l’attitudine generale, per l’approccio alla gara. È il primo ad attaccare e il primo a difendere, sappiamo che possiamo sempre contare su di lui, in qualsiasi situazione e in ogni parte del campo. È uno che dà sempre tutto, che si fa sempre trovare pronto. Spero che continui a giocare al livello mostrato sinora a questo Mondiale».
ANCHE IL GOL Con la Danimarca lo juventino ha anche trovato il gol, che in nazionale gli mancava da ottobre e da 6 partite, comprese quelle con Nigeria e Argentina al Mondiale. Ma nessuno gli può rimproverare nulla: «Non ho altro da aggiungere alle parole di Ivan», dice il c.t. Dalic che ascolta e approva la descrizione di Mario fatta dal giocatore del Barça. Nella Juve Mandzu si sacrifica allargandosi sulla fascia, in nazionale ha un ruolo più offensivo ma al (grande) cuore non si comanda, e allora lo vedi ovunque, sempre pronto a dare una mano. Se arriverà Cristiano a Torino siamo sicuri che Mario potrà essergli utile tanto quanto lo è stato Benzema a Madrid. Nella nazionale croata non c’è una stella a cui dedicarsi in esclusiva, è un’orchestra guidata da Modric, e Mario suona per tutti e con tutti.
RIPAGARE MODRIC E a proposito di Luka, sentite Rakitic. Prima dei rigori con la Danimarca Ivan ha chiamato a raccolta i compagni e ha detto loro: «Luka ci ha salvato tante volte, ora tocca a noi salvare lui». Modric aveva sbagliato un rigore decisivo, un attimo prima. «Ho parlato con il cuore dice Ivan -. Era ciò che sentivo. Luka è il nostro leader, ci guida, ci accompagna, ci trascina con forza, potenza e fiducia. Dovevamo ripagarlo per tutto ciò che ci aveva dato in tante occasioni. E lui è stato grande, ha voluto tirare il rigore e l’ha segnato, indicandoci ancora una volta la strada. Merita che gli stiamo vicino, con lui siamo più coraggiosi». Mandzukic è senz’altro d’accordo: lui cerca di stare sempre vicino a tutti. Se arriverà la cosa varrà anche per Ronaldo.