Fabbiano si arrende al talento Tsitsipas «Non ho saputo gestire la pressione»
●Thomas fermato in tre set dal numero 35 al mondo, primo greco agli ottavi Slam dell’era Open
Il peso di una favola. La perla più preziosa della carriera che ti svuota e ti prosciuga: dopo aver affondato le speranze di Wawrinka di un ritorno accelerato ai fasti del passato, Thomas Fabbiano accompagna senza colpo ferire la crescita imperiosa di Tsitsipas, Next Gen caldissimo e primo greco dell’era Open a spingersi fino agli ottavi di uno Slam.
TESTA E BRACCIO Non c’è partita, il ragazzo del Sud rimane al trionfo con lo svizzero e si consegna alla sconfitta con 29 gratuiti e appena il 48% di punti ottenuti con la prima: «Mi dispiace, non mi è riuscito nulla. O meglio, in testa avevo il piano per provare a metterlo in difficoltà, aprendomi il campo sul suo rovescio, ma in campo non c’è mai stato un momento in cui al pensiero è seguita l’azione». Troppo grandi le emozioni di 24 ore prima, e scendere di nuovo nell’arena senza godere del giorno di riposo non ha aiutato: «Non era un problema fisico, ma mentale. Mezz’ora prima del match con Stefanos c’è stato ancora qualcuno che mi ha fatto i complimenti e si è congratulato, non ho saputo gestire la pressione. Eppure l’interruzione contro Wawrinka non mi aveva turbato, evidentemente è un passo ulteriore che devo fare dal punto di vista psicologico. Peccato, il mio livello attuale è più alto di quello che ho mostrato in campo stavolta«.
SORRISO GRECO Ma non può essere una sconfitta, seppur lacerante, contro il numero 35 del mondo in impetuosa crescita, a macchiare il grande torneo di Thomas, che non aveva mai vinto una partita sull’erba sul circuito maggiore e a 29 anni si ritrova con appena 11 partite Slam all’attivo e una gran voglia di recuperare il tempo perduto: «Questo Wimbledon è un punto di partenza, evidentemente dovevo maturare per gradi, adesso la classifica (sarà numero 105) mi consente di entrare direttamente in tabellone agli Us Open e certi avversari saranno la quotidianità». Dall’altra parte della rete, Tsitsipas dimostra di essere il Next Gen con più margini insieme a Shapovalov: a inizio anno si era prefissato la seconda settimana in uno Slam (fatto), un posto tra i primi 50 (fatto) e la qualificazione alle Next Gen Finals di Milano (ormai una formalità, se non arriveranno addirittura sirene londinesi come accadde a Zverev l’anno scorso). Quando si dice centrare gli obiettivi. Fabbiano, che ci aveva giocato un anno fa nelle qualificazioni di Parigi e spesso si è allenato con lui cementando un rapporto molto amichevole, gli disegna un futuro da star: «Si è rafforzato anche fisicamente e adesso ha una mentalità e una personalità da campione. A fine partita poteva andarsene, invece si è avvicinato e mi ha detto di continuare a lavorare che le soddisfazioni arriveranno. Quasi come un fratello maggiore». Così nascono le stelle.