La Gazzetta dello Sport

INGLESI UNITI SOTTO LA CROCE CHE GENOVA ORA RECLAMA

- di LUCA CURINO

Il sindaco Sadiq Khan in caso di semifinale vuole collocare maxischerm­i nelle piazze di Londra: l’Inghilterr­a non ci arriva dal 1990. L’attesa per il quarto con la Svezia è ardente, le agenzie di viaggi piazzano pacchetti da 5.000 sterline per una trasferta in giornata in Russia. Dopo decenni di disincanto gli inglesi hanno riscoperto la passione per i Leoni. Merito di Southgate e della sua rivoluzion­e, generazion­ale e tattica, come testimonia anche Lineker: «Ha reso una nazione orgogliosa». Tutti uniti sotto il vessillo di San Giorgio. Sarà una coincidenz­a, ma proprio in questi giorni Marco Bucci, sindaco di Genova che si fregia della stessa bandiera, ha detto di voler chiedere alla regina Elisabetta 247 anni di affitto arretrato per l’utilizzo della croce di San Giorgio. La storia sarebbe questa: nei secoli scorsi, quando la marineria genovese era ben più forte e temuta di quella inglese, i re britannici pagavano per esporre sulle proprie navi nel Mediterran­eo la croce rossa in campo bianco, per tenere alla larga i pirati barbaresch­i. E finché è stata in vita la Repubblica avrebbe riscosso, poi la bandiera è rimasta all’Inghilterr­a. Ora Genova bussa a denari, pensando in realtà a un’operazione di marketing. E chissà, magari Bucci, come il collega Sadiq Khan, medita pure lui di montare un maxischerm­o in piazza della Vittoria per veder sventolare la croce di San Giorgio mercoledì a Mosca.

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