Croazia ancora di rigore La roulette non è russa
Qualificazione sofferta per gli uomini di Dalic, che contro i padroni di casa devono sudare fin oltre i supplementari (2-2). Ora c’è l’Inghilterra RUSSIA
Vent’anni dopo la Croazia torna a fare la sua storia calcistica. Però se nel ’98 i vari Boban, Suker, Stanic, Jarni e via dicendo nei quarti avevano schiantato la Germania 3-0 i loro fratellini, cresciuti nel mito di quegli eroi nazionali, in semifinale ci vanno sbuffando, balbettando, soffrendo. Dopo aver fatto fuori la Danimarca ai rigori negli ottavi ecco il bis dal dischetto contro la Russia. Che è una squadra con una dose di talento limitatissima ma il cuore grande come l’immenso Paese. Tanto grande da mascherare lacune tecniche evidenti ma da permettere di andarsi a riprendere la partita quando sembrava persa. La Russia non arrivava ai quarti dal 1970 e attende una semifinale dal 1966: continuerà ad aspettare perché Smolov e Mario Fernandes hanno sbagliato i loro rigori. Il primo tirando uno straccio bagnato sul quale Subasic ha avuto il tempo di arrivare quasi rialzandosi da terra, il secondo calciandolo addirittura fuori. Vediamo se qualcuno gli rinfaccerà il suo status di straniero adottato dalla Madre Russia per meriti calcistici. Perché se i padroni di casa sono arrivati ai rigori è stato per merito suo che al 115’ ha mollato Manduzkic (al povero Marione chiedono di fare di tutto…) per andare a incontrare di testa la punizione di Dzagoev.
PARADISO PERDUTO Il Fisht Stadium, nome ittico per uno stadio appoggiato sul Mar Nero, è esploso in una marea di bollicine euforiche. Alla moltitudine di vacanzieri che ieri si arrostivano sulle pietre grigie della spiaggia che fronteggia l’Europa magari del calcio interessa fino a un certo punto, però quel gol ha scaldato più della canicola. Trovarsi lì, a un passo dal paradiso calcistico che da queste parti si è dissolto insieme alla Urss, è stato meraviglioso. Peccato sia durato molto poco. La Russia saluta il suo Mondiale: seguitissimo, organizzato alla perfezione e giocato dai padroni di casa oltre ogni aspettativa. Vladimir Putin non c’era, nonostante questa sia la sua città preferita, forse per non doversi incontrare con la premier croata con la quale i rapporti sono ultimamente un pochino tesi.
CAMBI STRANI La Russia saluta con una partita coraggiosa: vantaggio di Cheryshev, tornato titolare e di nuovo autore di un «golazo» meraviglioso, il quarto in questo Mondiale, dopo una combinazione con l’encomiabile Dzyuba. La Croazia era stupita, perduta, con Modric indeciso sul dove mettersi. Il vantaggio russo è durato poco perché Perisic ha lanciato Mandzukic e questi ha mandato in porta Kramaric, con la difesa russa ferma come una matrioska. Nella ripresa solo il palo di Perisic e cambi poco comprensibili: fuori Cheryshev e Dzyuba da una parte, Perisic dall’altra; tre dei migliori. La Croazia è calata ma nel primo tempo supplementare ha trovato il gol di Vida. Nel secondo la Russia ha pareggiato con Mario Fernandes cancellando ancora una volta tutti i propri limiti. I rigori hanno premiato la Croazia, che ha sbagliato con Kovacic e ha deciso con Rakitic. Vent’anni dopo per i croati un’altra semifinale: allora persero con la Francia poi campione, ora se la vedranno con l’Inghilterra. Per superare i fratelli maggiori, questi ragazzi dovranno migliorare, e parecchio.
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I PRECEDENTI
Le sfide prima di ieri fra Russia e Croazia: due 0-0 nel 2006-07 (qualifiche Euro ’08) e nel ’15 (3-1 croato)
DOPO CALCI DI RIGORE - PRIMO TEMPO 1-1 (2-2 al 120’) MARCATORI Cheryshev (R) al 31’, Kramaric (C) al 39’ p.t.; Vida (C) all’11’ p.t.s.; Mario Fernandes (R) al 10’ s.t.s. SEQUENZA RIGORI Smolov (R) parato; Brozovic (C) gol; Dzagoev (R) gol; Kovacic (C) parato; M. Fernandes (R) fuori; Modric (C) gol; Ignashevich (R) gol; Vida (C) gol; Kuzyaev (R) gol; Rakitic (R) gol