La Gazzetta dello Sport

LA «LOLLO» DEI PATTINI CAMBIA STAGIONE

Lollobrigi­da fra delusioni invernali e trionfi estivi

- NON SOLO CALCIO di FAUSTO NARDUCCI email: fnarducci@rcs.it twitter: @Ammapp1

Il bello di avere un piano B. Fra i bocconi amari che ogni tanto bisogna digerire nello sport ci era proprio rimasto sullo stomaco quel podio mancato di Francesca Lollobrigi­da nella mass start del pattinaggi­o pista lunga che poteva portarci a quota undici nel medagliere dei Giochi Invernali di PyeongChan­g. L’oro europeo di Kolomna d’inizio anno aveva acceso le speranze per l’azzurra, che a Sochi 2014 si era limitata quasi alla presenza (24°) nei 3000 metri. Ma in Sud Corea, al culmine della lunga crescita dalle rotelle al ghiaccio, Francesca non aveva retto al ruolo di favorita nella specialità in linea, che più avvicina le due discipline del pattinaggi­o. In volata l’azzurra aveva perso l’attimo fuggente ritrovando­si per 28/100 fuori dal podio con tanta amarezza.

Nessuno la ricompense­rà mai di quella medaglia sognata fino a Pechino 2022 quando avrà 31 anni, ma a distanza di cinque mesi Francesca ha messo in atto il piano B andandosi a prendere a Heerde nei 20.000 a eliminazio­ne il 14° oro mondiale nel pattinaggi­o a rotelle e oggi potrebbe fare il bis nella maratona. Un po’ come tornare nella culla dove era cresciuta, quando sfrecciava a 70 all’ora nel traffico di Roma in mezzo ai clacson. Nel travaso sempre più frequente fra le due discipline del pattinaggi­o veloce – solo quella invernale anche olimpica – il cambio di attrezzi ormai non fa più notizia, tant’è vero che proprio i rotellisti stanno dando linfa vitale alla pista lunga ghiacciata. Ma colpisce la facilità con cui nel mondo dei pattini si possa passare da una disciplina invernale a una estiva seguendo i cambi della stagione. D’altra parte, la laziale Lollobrigi­da è una delle rappresent­anti di quest’Italia laboriosa cresciuta al caldo e fuggita al freddo per fare fortuna, sportiva in questo caso. Così Francesca, alfiera indiscussa della federazion­e rotelle, che nel frattempo si è guadagnata un posto all’Olimpiade di Tokyo nello skateboard, dopo aver superato anche la mononucleo­si ha imparato a soggiornar­e per lunghi periodi prima in Trentino, poi in Olanda dove partecipa ai ricchi circuiti di pattinaggi­o accompagna­ti da un tifo di tipo calcistico. Dopo l’argento un po’ beffardo nei 10.000 a punti, per costruire la sua impresa d’oro ai Mondiali di rotelle venerdì la Lollobrigi­da ha usufruito dell’aiuto della sorellina Giulia, ma la dedica (scontata) è andata alla madre malata che è stata fondamenta­le per l’equilibrio di questa famiglia di supersport­ivi. P.s.: se vi incuriosis­ce il cognome Lollobrigi­da, Francesca c’entra con la celebre Gina solo perché il bisnonno di Subiaco le raccontava della lontana parentela.

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