Cade anche la Halep Taiwan festeggia grazie alla Hsieh
Colpita e affondata. Pure lei, che a Parigi aveva finalmente sfatato il tabù Slam e fin qui era riuscita a salvarsi sul campo di battaglia che è diventato il tabellone femminile. Fuori la Halep, dunque, la numero uno del mondo che conserverà il primato ma non può evitare di trasformarsi nell’ultima vittima di una rivoluzione in rosa che porta alla seconda settimana solo una delle prime dieci teste di serie (la Pliskova) e appena cinque delle prime 16.
LIQUORE Simona, pur incartandosi nei soliti balbettii che l’accompagnano quando la temperatura agonistica sale, si issa fino al set point nel decimo game del terzo set, ma la taiwanese Hsieh lo annulla con un meraviglioso rovescio lungolinea e poi con le sue parabole velenose e i tagli improvvisi finisce per conquistare il bottino pieno. La sorridente Su-Wei, 40 Wta, in patria è una leggenda dal 2013, quando proprio a Wimbledon vinse il doppio della distensione insieme con la cinese Shuai Peng e venne accolta all’aeroporto da una cascata di fiori profumati. Dopo quel successo il padre rivelò che la figlia aveva un’offerta da un milione e mezzo di euro per cambiare cittadinanza e trasferirsi appunto in Cina, che resta in ogni caso il nemico giurato. Il governo di Taiwan trovò subito le sponsorizzazioni (in particolare da una fabbrica di birra) per tenerla nel paese, ma ancora oggi c’è chi pensa che la presunta offerta fosse un bluff per ottenere più finanziamenti. Poco male: nel grande mare delle sorprese di quest’anno ci sta bene anche lei, che adesso affronta la Cibulkova, ai quarti due anni fa e motivata da quella che ritiene una grossa ingiustizia. Da classifica, le sarebbe infatti toccata la testa di serie numero 32, ma la scelta di attribuirne una a Serena Williams (malgrado il 181° posto) l’ha tenuta fuori. Per questo sta letteralmente mordendo l’erba.