VAI NIBALI!
Froome cade e perde 51” Lo Squalo c’è Gaviria in giallo
«Crash». Il significato del grido è chiarissimo. Le immagini anche. Mancano poco più di cinque chilometri alla fine della prima tappa del Tour de France e Chris Froome è appena finito fuori strada, sul prato. «Fa parte del gioco», avrebbe detto poi. In quei momenti, stava già succedendo di tutto: Demare fuori dai giochi dello sprint per una caduta, due big come Porte e Adam Yates attardati tra assaggio dell’asfalto e vento, Egan Bernal — delfino di Froome — pure a terra. E succederà ancora di tutto, vedi la foratura di Nairo Quintana. E mentre Fernando Gaviria festeggia il debutto al Tour con vittoria e maglia gialla davanti a Sagan, Vincenzo Nibali è 11° al traguardo ed esclama un deciso «Buono!», quando viene a sapere che ha guadagnato 51” su Froome, Porte e Adam Yates e 1’15” su Quintana. Insomma: appena una tappa disputata, 201 chilometri in linea piatti come un biliardo, e il Tour 105 è già sconvolto. ATMOSFERA La sveglia era suonata prima delle sette (o molto prima) per tutti. Se alle 8.15 non sei al punto di passaggio obbligatorio, ti scordi di raggiungere Noirmoutieren-L’Ile, Vandea. E anche senza attraversare per arrivarci il mitico Passage du Gois, percorribile solo con la bassa marea dell’Atlantico, il luogo resta iconico lo stesso. Mentre al villaggio propongono le ostriche per colazione, sfilano ospiti all’altezza della grande partenza: il grande Eddy Merckx, il ministro dello sport francese Laura Flessel (già olimpionica di scherma), il principe Alberto Di Monaco, il numero uno dell’Uci David Lappartient. Quest’ultimo ritorna sull’assoluzione per il salbutamolo di Froome, sul fatto che «chi ha tanti soldi ha più possibilità di essere difeso bene», sulle spese della Federazione internazionale nel procedimento (250.000 franchi svizzeri). Delle lacune nel test Wada se ne parlerà a lungo, in attesa delle motivazioni integrali (se mai arriveranno). Intanto al bus Sky e in zona podio un po’ di ostilità verso il campione in carica si registra, niente di trascendentale. Il peggio, per lo squadrone britannico, lo offrirà il finale. IMMAGINI Froome — che pure al vittorioso Giro d’Italia era subito caduto: prima del via, nella ricognizione della cronometro inaugurale di Gerusalemme — sta risalendo posizioni, e vuole passare senza compagni davanti a lui, dove non c’è troppo spazio. Quasi niente. La strada piega a sinistra e c’è un contatto con il BETTINI numero 148. E’ Rik Zabel, corre nella Katusha, è il figlio di Erik. Voce diffusasi più tardi: Geraint Thomas, unico di Sky a chiudere davanti, avrebbe parlato di azione intenzionale. Ma non è così, e anche le immagini non mostrano volontarietà. Comunque, Froome vola via, anche se è fortunato ad evitare il paletto di plastica (con il catarifrangente) a lato della carreggiata e la base in cemento. Si ritrova a 400 metri dal gruppo, insegue, ma il distacco si allarga a 550. Chris dirà: «Nessuno vuole mai cadere, fa parte del gioco. Sapevamo che i primi giorni sarebbero stati così. Ero nella prima parte del gruppo. Non ho nessun tipo di ferita, e c’è ancora tanto di quel Tour davanti». Così Gianni Moscon, al debutto: «Tappa impegnativa e sfortunata. Ma la ruota gira, oggi (ieri) è toccato a noi, queste tappe riserveranno tante sorprese. Non ho visto la caduta di Chris. Avevo finito il mio lavoro, mi stavo sfilando. Ci siamo fermati, ma inseguire era dura. Ho dato tutto quello che avevo, però sinceramente non era molto».
CATASTROFE Peggio, in termini di tempo perso, è andata a Nairo Quintana: 1’15” per problemi meccanici sorti a 3,5 km dal traguardo. «Una catastrofe», ha commentato il compagno Mikel Landa, che comunque insieme a Valverde è rimasto davanti (a proposito di convivenza in casa Movistar). Così Nairo: «Avevo entrambe le ruote rotte (prima c’è stata l’assistenza neutrale, poi è arrivata la macchina del team e ha cambiato bici, ndr). Non potevo fare di più. Era Rojas l’uomo che doveva darmi la bici, ma era rimasto dietro in una caduta precedente». Ma che cosa è successo? Lo spiega Daniele Bennati:
aretino, 37 anni, regista della Movistar. «Ha forato perché ha preso uno spartitraffico. Io sono passato a destra, lui a sinistra. In pratica, mi stava guardando. Non ha visto il cordolo dello spartitraffico e ha spaccato la ruota. Non mi sono potuto fermare perché l’ho superato, dietro di me c’erano altri due-tre compagni. Peccato perché se fosse successo entro i tre chilometri poteva esserci la neutralizzazione. Questo è il
Tour e non si possono fare programmi. Volevamo arrivare davanti e invece in un attimo abbiamo perso un minuto e 15”.
SQUALO No, non ci siamo dimenticati di Vincenzo Nibali. Vale il proverbio «dulcis in fundo», perché il 33enne siciliano della Bahrain-Merida è il vincitore morale di giornata assieme anche a Bardet e Dumoulin. A un certo punto le
immagini lo avevano mostrato in rimonta, scortato dal compagno Gorka Izagirre: «No, nessun problema meccanico. Dovevo fare un… bisognino». Poi, il convulso finale: «La prima parte è stata lineare, ritmo veloce. Nella seconda, strade strette e tipici spartitraffico francesi. Un po’ di stress. Era importante stare davanti e io ci sono riuscito molto bene, scortato da Colbrelli e Haussler. Visti i secondi guadagnati, si può dire che il bilancio è buono».
IL SICILIANO Nibali, 11°, in mezzo ai velocisti: «Decisivo stare davanti. Ci sono riuscito bene»
«Questo è il Tour. E visti i secondi che ho guadagnato, il bilancio è buono»
BONUS Nella cronosquadre di domani — ma occhio a nuovi possibili «disastri» oggi — lo Squalo ha l’obiettivo di contenere il distacco da Sky e Bmc in un minuto. Quella doveva essere una prova-bonus, per Froome e Porte. Ma ieri se ne sono già giocati una buona parte.
LA CADUTA DI CHRIS E QUEL PRECEDENTE DI CONTADOR NEL 2011
AFP