Martinez e il Belgio dal sogno all’incubo «Dettaglio decisivo»
●Il c.t. dei diavoli rossi non nasconde la delusione: «Così è terribile, noi ottimi. K.o. per una piccola cosa»
Un capolavoro tattico, uno di quelli che in questo paese sterminato riuscirono ai generali migliori. Roberto Martinez si è inventato una rete perfetta per tenere la Francia alla larga dall’area di Courtois, ma alla fine non è riuscito ad aver la meglio sui napoleoncini di Deschamps. Il tecnico francese si aspettava un Belgio con piani fini e premeditati, perché così Martinez era riuscito ad avere la meglio contro il Brasile.
L’IMPREVISTO Stavolta però c’è stato l’imprevisto: il corner di Griezmann, la testa di Umtiti, il capelluto di Fellaini che non riesce a sovrastare il difensore dei Bleus. A proposito di teste, allo stadio c’era quella coronata di re Filippo. Dicono però che a Martinez piaccia molto ballare e in tribuna c’era anche Mick Jagger, probabilmente un suo idolo di gioventù, ma il c.t. non potrà festeggiare a tempo di rock. Il suo Belgio lascia la compagnia, lui perde quella che aveva definito la partita dei sogni. La sua squadra era arrivata in Russia imbattuta, qualificata con due giornate di anticipo. Può ancora eguagliare il terzo posto ottenuto nel 1986, ma tutti aspettavano l’esplosione della Golden Generation e questa sembrava proprio la volta buona. «Siamo maturi», diceva Martinez alla vigilia. «Siamo cresciuti», rincarava De Bruyne, protagonista del successo sul Brasile. Invece i sogni ancora una volta sono rimasti tali. «E’ terribile per noi, l’atteggiamento dei giocatori è stato ottimo, ma la partita era bloccata e certe gare si decidono su un dettaglio. Il corner che abbiamo concesso alla Francia? Una piccola cosa dentro un ottimo Mondiale. Adesso dobbiamo digerire la delusione. Dobbiamo riflettere, superarla e chiudere in bellezza il Mondiale conquistando il terzo posto». Sabato, a San Pietroburgo, la finale di consolazione che per il Belgio resta un appuntamento per eguagliare la storia.