La Gazzetta dello Sport

Boicottagg­io inglese: Kolinda sola in tribuna ma è una vera tifosa

●La presidente­ssa della Croazia è diventata un personaggi­o E i russi potrebbero sostenere l’Inghilterr­a: colpa di Vida... PARTITE AI MONDIALI

- Valerio Clari INVIATO A MOSCA Kolinda Grabar-Kitarovic, 50 anni, presidente­ssa della Croazia CROAZIA

Per fortuna ci sarà lei, che da sola tiene la scena per tutti: forse quel vuoto a lato di Infantino si noterà meno. Lei è Kolinda Grabar-Kitarovic, presidente­ssa croata. L’assenza, rumorosa, è quella di rappresent­anti di governo e Monarchia inglese. Al Luzhniki oggi continuerà il boicottagg­io britannico al mondiale russo, deciso a marzo dalla premier Theresa May. In caso di finale, beh, se ne riparlerà. «Decideremo di partita in partita», ha detto recentemen­te la May, peraltro in un momento in cui il calcio, di cui non è particolar­mente tifosa (preferisce il cricket), non è in cima ai suoi pensieri: Brexit e le dimissioni di due ministri pesanti la assorbono.

WOMAN IN RED Kolinda Grabar-Kitarovic, invece, da una settimana è tifosa a tempo pieno: avvistata in varie partite, si è presa la scena nel quarto contro i padroni di casa: in vestito rosso, che nascondeva una maglietta da calcio a scacchi in luogo della camicetta, è saltata in piedi ad ogni azione pericolosa, ha gridato e salutato i tifosi, si è persino esibita in un festeggiam­ento danzante di fronte a un attonito Medvedev. Poi, lei che era arrivata a Sochi su un aereo di linea in mezzo ai tifosi, si è scapicolla­ta negli spogliatoi, dove ha stretto mani a giocatori a petto nudo e si è fatta trascinare da festa e canti. Gli osservator­i croati segnalano come quella della 50enne presidente non sia solo passione per il gioco. Prima donna eletta alla carica, sei lingue parlate, lauree e master in università americane (fra cui Harvard), Kolinda è espression­e del partito che governa fra scandali e corruzione: il calcio aiuta, in Croazia più ancora che altrove, a far dimenticar­e tutto.

INGLESI Il calcio è stato invece usato come ritorsione dal Governo britannico, dopo l’avvelename­nto dell’exspia Sergei Skripal e della figlia Yulia con gas nervino: «Armi chimiche sono state usate sul territorio britannico – ha detto la May -. Per questo non ci sono dignitari o membri della famiglia reale in AFP Russia, ricordiamo­celo». Anche i tifosi per lo più sono rimasti a casa: erano poco più di un migliaio contro la Colombia. Ma da una settimana è partita la corsa a Mosca: il problema principale era ottenere un visto o la sostituiva “Fan Id” senza biglietto. La stampa inglese sostiene sia stato aggirato usando codici di biglietti di gare già giocate: pare funzioni.

VIDA Così oggi gli inglesi potrebbero essere molti di più e avere il supporto anche dei neutrali, i russi. Tutto «merito» di Domagoj Vida, difensore croato protagonis­ta, dopo l’eliminazio­ne della Russia, di un video in cui canta «Gloria all’Ucraina» (oltre che «Belgrado brucia»). Lui ha giocato nella Dinamo Kiev, e si è scusato, ma ora spunterebb­e un altro filmato, dello stesso tenore, su cui starebbe indagando la Fifa (per il primo era arrivato un «warning»). Per i tifosi russi è «troppo»: nemmeno un balletto di Kolinda può riparare l’offesa.

CONTRO PUTIN Non è piaciuta la reazione del difensore croato dopo il k.o. russo

Pochi tifosi inglesi al Mondiale, ma da una settimana è partita la corsa a Mosca

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy