La Gazzetta dello Sport

Halilovic: «Pronto al grande passo, pure da mezzala»

●Il croato: «Al Barça ero troppo giovane, qui dimostrerò il mio valore. Ronaldo? Io preferisco Messi...»

- INVIATO A MILANELLO (VARESE) fall

Con quei capelli raccolti in un micro-codino e la barbetta incolta, Alen Halilovic sembra uno studente Erasmus appena sbarcato a Milano. In effetti, l’età è quella giusta e l’occasione pure: dopo aver studiato all’università del Barcellona, è nell’ateneo del Milan che il ragazzo può riprendere con profitto il percorso accademico iniziato da giovanissi­mo e laurearsi giocatore da big. Prima materia, «Teoria e tecnica della posizione in campo»: Alen è arrivato con l’etichetta di ala destra e viceSuso, ma Gattuso ha spiegato che lo vede interno di centrocamp­o. «Ho già giocato in quel ruolo – commenta l’ex Amburgo, presentato ieri a Milanello –, sia con l’Under 21 sia in Spagna. Sono pronto, posso dare il meglio in mezzo al campo o da ala destra, poi deciderà il mister. Ci ho parlato, mi piace molto: in campo chiede il massimo a tutti, ma anche lui si spreme per noi».

SENSAZIONI Cominciamo da quelle sui compagni, ottime: «Parlo tanto con Simic, croato come me, con Suso e Musacchio. Bonucci è quello che mi ha colpito di più, persona straordina­ria oltre che campione». Le sensazioni sulla nuova maglia – avrà il 77, «il “mio” 7 è già di Kalinic» – sono ancora più elettrizza­nti, anche perché filtrate da due ex milanisti che hanno condiviso con lui l’esperienza al Las Palmas: «Boateng e Aquilani mi hanno raccontato quanto è glorioso questo club e quanto sono speciali i suoi tifosi. Dovrò lavorare duro per essere da Milan, mi hanno avvisato».

STORIA L’esame di storia contempora­nea, Halilovic lo supera in scioltezza («so quanto sia stato importante Boban da queste parti, è un simbolo anche per il calcio croato, ma non dimentichi­amoci di Savicevic, altro fuoriclass­e rossonero che arrivava dai Balcani»), però quello che più gli preme in questa fase della carriera è di non sprecare la chance e rilanciars­i a grandi livelli. Com’era stato agli inizi: a 16 anni debuttava in Champions e in nazionale, oggi cambia maglia a costo zero, una storia all’incontrari­o alla Benjamin Button. «Quando arrivai al Barça avevo 19 anni, in squadre così non hai molte occasioni per ritagliart­i spazio. Avevo bisogno di giocare e di crescere, l’ho fatto allo Sporting Gijon e al Las Palmas. Venire al Milan è un passo enorme, ma dimostrerò quanto valgo e posso ancora migliorare, ho solo 22 anni». Migliorerà, e in fretta, il suo italiano (risponde alle domande senza ascoltare la traduzione). Quanto al corso «Rivalità tra tifosi», ai fan rossoneri basta una frase: «Ronaldo? Uno dei migliori al mondo, ma preferisco Messi». Trenta e lode.

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LAPRESSE Alen Halilovic, 22 anni, centrocamp­ista croato

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