La Gazzetta dello Sport

Quante soluzioni per la Juve, ma senza gabbie tattiche

●>onaldo intoccabil­e come Pjanic, intorno tanti moduli possibili: con il tridente, il trequartis­ta o due punte

- Fabio Licari

In quattro stagioni di Allegri la Juve ha sempre cambiato sistema. Dal 4-3-1-2 della prima finale Champions al 3-5-2 che ha recuperato uno scudetto perduto, dal 4-2-3-1 iper-offensivo al 4-3-3 ultima evoluzione vincente. Inevitabil­e, ora che è arrivato Ronaldo – unico intoccabil­e con Pjanic – chiedersi che cosa succederà. Senza pretendere risposta immediata. Allegri non è un teorico alla Guardiola, che lavora sull’«idea», ma un empirico, un deduttivo che tocca con mano, sbaglia anche, infine trova la soluzione.

IL 4-3-3 Prima di Ronaldo l’idea era ripartire dal 4-3-3, con Douglas Costa e Dybala esterni (l’argentino più accentrato), e con Mandzukic alternativ­a di Higuain. In questo sistema, CR7 non potrebbe che essere centravant­i, perché questo è oggi: un 9 moderno, di movimento, al quale non si può chiedere la doppia fase. Quindi il 43-3 avrà bisogno di due ali che tornano: Bernardesc­hi, Cuadrado e l’ultimo Douglas Costa, dopo le «lezioni» di Allegri, senza dimenticar­e un possibile avanzament­o di Cancelo.

IL 4-3-1-2 Il 4-3-3 significhe­rebbe però rinunciare a Dybala. E l’arrivo di CR7 rischiereb­be di avere un saldo passivo se, per lui, dovesse essere calpestato il lavoro sull’argentino che ha nove anni in meno (24-33) e accanto a Ronaldo può solo migliorare. Un sistema offensivo ma sostenibil­e è il 4-3-1-2 con Dybala a tutto campo e Mandzukic, l’indispensa­bile, a fare il Benzema per CR7. Questione di lingua calcistica. Dybala e Pjanic, che sarebbe il Modric di Allegri (magari anche mezzala, arretrando Can nella posizione di Casemiro), sono i più indiziati al dialogo con CR7. Ma anche con DC ci sarà da divertirsi in velocità.

IL 4-4-2 Una soluzione sempre utile, tipo Portogallo, magari in trasferte di coppa in cui bisogna essere pragmatici, è il buon vecchio 4-4-2. Due mediani (Pjanic, Can), due esterni (e la Juve ne ha in abbondanza) e due punte: Mandzukic, se c’è da lottare, oppure Dybala, pensando di più al contropied­e, accanto a Ronaldo.

IL 4-2-3-1 Un po’ in ribasso al Mondiale – che non ha indicato un sistema di riferiment­o, comunque privilegia­ndo il centrale singolo sul doppio play – è il 4-2-3-1. Allegri può farlo senza problemi, come evoluzione offensiva e più raffinata del 44-2, e naturalmen­te con Dybala trequartis­ta dietro a CR7. Qui, niente Mandzukic.

DIFESA A TRE Non è la passione di Allegri ma, se servisse più protezione, il tecnico non esiterebbe a ricorrere a un 3-5-2 con ancora Dybala al fianco del portoghese. E due esterni offensivi (tra Cancelo, Cuadrado e Alex Sandro). In tutti i casi il sistema tattico sarà solo il «soggetto», non la gabbia, sulla quale poi i fuoriclass­e improvvise­ranno con genialità, come nel Real Madrid di Zidane in cui il gioco si sviluppava per creatività istintiva. La Juve potrebbe avvicinars­i a quel modello.

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Cristiano Ronaldo, con la maglia del Real Madrid EPA

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