La Gazzetta dello Sport

Ancelotti-De Laurentiis un’intesa tra bomber

●Duetto nel ritiro del Napoli. Il tecnico: «Attacco con tante soluzioni» Il presidente: «Carlo un colpo di mercato, è lui il nostro centravant­i»

- Maurizio Nicita INVIATO A DIMARO (TN)

GRANDI ACQUISTI? LA CRESCITA NON SI FA CON I NOMI ALTISONANT­I

AURELIO DE LAURENTIIS PRESIDENTE DEL NAPOLI

Sembrano perfetti l’uno per l’altro, perché si completano nel carattere e nella voglia di far grande il Napoli. Da un lato Aurelio De Laurentiis, frizzante e anche velenoso con Maurizio Sarri. Dall’altra il placido Carlo Ancelotti che sorride di gusto a certe battute forti del suo nuovo presidente, del quale dice di aver sposato la filosofia. In sintesi i due parlano lo stesso linguaggio spiegando che al Napoli non serve una stella che brilli di luce propria, ma continuare nel processo di costruzion­e di una squadra competitiv­a. Dunque non aspettiamo­ci grandi colpi di mercato, ma semmai il completame­nto di un organico che l’allenatore ritiene già competitiv­o così com’è. E per capire quale diventerà la strada del successo degli azzurri ancelottia­ni, partiamo dalle sue consideraz­ioni sul Mondiale: «Qualità di gioco interessan­te, sorprenden­te. Anch’io aspettavo il Brasile vincente. Il Mondiale ci sta insegnando che la differenza non la fa la singola stella, ma un gruppo di giocatori che lavorano bene insieme». Ecco quale sarà la risposta del suo Napoli alla Juve targata CR7.

HAMSIK REGISTA «Marek centrale davanti alla difesa mi piace molto e ci sto già lavorando. Ha grande esperienza da mettere a disposizio­ne del gruppo e proprietà di palleggio tali che in questo ruolo, magari con un minor dispendio di energie, sono convinto farà benissimo». Il capitano al centro del progetto, dopo esser stato a un passo dal diventare un novello Marco Polo, molto più remunerato. Al suo fianco, come mezzo sinistro, dovrebbe agire Fabian Ruiz: «È mancino, al Betis ha fatto molto bene sul centro destra, ma può andare tranquilla­mente sull’altro lato». Sembra voler disegnare un 4-3-3, ma sul modulo spiega: «Parlate anche di 4-2-3-1, ma detti così i moduli lasciano il tempo che trovano. Potremmo attaccare in un modo e difendere senza palla in un altro. La differenza la fanno qualità e interpreta­zione. L’eredità di Sarri è un vantaggio, non sono qui per cancellare, filosofia e stile sono simili. Mi piace una squadra corta che controlli il gioco. Una delle prime cose che ho detto al presidente: cerchiamo di tenere quelli che ci sono, abbiamo giovani molto bravi e giocatori esperti che possono aiutare molto. Po in attacco abbiamo tante soluzioni. Mertens può giocare dietro la prima punta e comunque rendersi efficace fra le linee come Insigne. Verdi lo vedo molto bene nella trequarti. Mentre Callejon è formidabil­e ad attaccare la profondità e come esterno. Questo significa che avremo soluzioni diverse nello stesso ruolo per essere più efficaci. Il centravant­i? Milik ha dimostrato grande efficacia quando è stato bene. E poi abbiamo Mertens e Inglese che sono affidabili».

VE LO DO IO IL TOP PLAYER Musica per le orecchie di De Laurentiis che orgogliosa­mente scandisce: «Il nostro colpo di mercato è l’allenatore. Ancelotti è il nostro centravant­i. I grandi acquisti? La crescita non si fa con nomi altisonant­i. Certi cosiddetti top player mi sembrano dei vecchi rincoglion­iti che se dico i nomi mi querelano...». E Ancelotti ride di gusto, ma ci tiene a sottolinea­re: «Sono qui per migliorare e vincere. Intanto dobbiamo arrivare in primavera in ballo in tutte e tre le manifestaz­ioni. Poi vedremo. Ronaldo? È tra i migliori se non il migliore. Ma magari fra 10 anni si dirà che nel 2018 sono tornati CR7 e Ancelotti... Non sono venuto per pettinare le bambole».

AFFONDO A SARRI E LEGA De Laurentiis fa intendere che la trattativa col Chelsea è vicina alla soluzione: «Stanno parlando i legali. Vedremo a che soluzione si arriverà per Sarri. Jorginho? Mi dovrò scusare con il City perché 15 giorni fa avevo chiuso la trattativa. Se poi il giocatore preferisce vivere a Londra e non a Manchester e se poi il Chelsea lo paga di più io non posso farci niente. Sarà una operazione a prescinder­e da Sarri». Da Manchester non condividon­o la versione del presidente del Napoli e sono convinti che il giocatore voglia ancora il Manchester, anche se ieri Jorginho sarebbe stato a Londra. Poi De Laurentiis si toglie qualche sassolino dalla scarpa. «Avete qui Ancelotti, come tecnico non lo scopro io. Come immagine vi faccio notare che ha 10 milioni di follower, contro i 10 mila di Sarri...». E poi ancora: «Si parla tanto dei 91 punti ma io ricordo anche un’uscita dall’Europa che ci è costata 10-15 milioni. Chiaro?». Poi la critica politica: «L’arrivo di Ronaldo significa che l’asse dalla Spagna si sta spostando in Italia, ma non riusciamo a sfruttare questo potenziale. Poca crescita per il calcio italiano. Miccichè è un banchiere e lo capisco, mi aspettavo maggiore volontà nei miei colleghi. Volevo un accordo di un anno rinnovabil­e sui diritti tv. Invece per raccattare subito qualcosa l’effetto CR7 non potrà essere sfruttato. Quando vai da Murdoch devi giocare bene le tue carte, non con manager che difendono il proprio posto. Qualcuno dei miei colleghi è lì non per far crescere il movimento. Un peccato».

L’EREDITÀ DI SARRI È UN VANTAGGIO, NON VOGLIO CANCELLARL­A

CARLO ANCELOTTI ALLENATORE DEL NAPOLI

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LIVERANI Da sinistra il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, 69 anni, e il nuovo allenatore degli azzurri, Carlo Ancelotti, 59
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