Terzo portiere preso Rosati Dubbi su Iago
●Lo spagnolo è confermato ma in caso di offerta clamorosa potrebbe essere sacrificato
Un pezzetto alla volta. Il Toro riempie con Antonio Rosati la casella del terzo portiere, rimasta libera dopo il passaggio alla Spal di Vanja Milinkovic e la promozione a dodicesimo di Ichazo. Stimato da Mazzarri, nelle ultime tre stagioni al Perugia, a 35 anni porterà la sua esperienza in uno spogliatoio giovane. A proposito di giovani, Zaccagno continuerà ad allenarsi in ritiro in attesa di una squadra dove andare a giocare in prestito. Dopo Izzo, Meité e Bremer, Rosati è il quarto volto nuovo.
I BIG Archiviata la prima fase del mercato con gli investimenti per sanare le emergenze (31,5 milioni spesi, 13,4 incassati), il Toro sta blindando i big: Sirigu ha rinnovato fino al 2022 dicendo no al Napoli, Petrachi sta respingendo le offerte per Iago, Ansaldi e Berenguer, solo voci intorno a Baselli e Rincon. Netta la linea del club: il gruppo storico non si tocca. Iago però merita una parentesi. Ha già espresso la decisione di restare, e lo sta dimostrando allenandosi con voglia. Con lui si parlerà di prolungamento a settembre, a mercato chiuso. Ma in Europa, gli estimatori non gli mancano. Dovessero arrivare proposte da top club di Champions (è valutato 25 milioni), la società ragionerà con il giocatore sul futuro.
SFOLTIRE Con Rosati la rosa è salita a 36 elementi, di cui 8 Primavera. Almeno 6-7 gli esuberi, Petrachi dovrà sfoltire prima di completare l’opera con uno-due innesti. Parigini è vicino all’Udinese (c’è anche l’Empoli), Boyé al Parma, su Obi ci sono Betis, Parma, Palace e Celta Vigo. Tutto da scrivere il futuro di Ljajic se arriveranno offerte, Niang è finito sotto l’attenzione di Nizza, Lione e Marsiglia. L’Atalanta è su Bonifazi, ma il Toro non intende cederlo. Capitolo giovani, dopo Sammartino (miglior 2000 dell’Eccellenza piemontese), secondo colpo per la Primavera: soffiato a Lazio e Sassuolo il difensore del Verona Perazzolo (2000)nell’ambito della cessione di Gustafson. Di lui si dice un gran bene.