La Gazzetta dello Sport

Sagan-Nibali solo emozioni

Peter su Colbrelli per la 10 a Vincenzo non sta mai fermo

- Ciro Scognamigl­io INVIATO A QUIMPER (FRANCIA) @cirogazzet­ta

La Bretagna dei giganti. Di Petit-Breton, Bobet, Hinault. Non c’è regione più simbolica per il grande ciclismo in Francia. Non c’era posto migliore per godersi ieri — sul traguardo di Quimper, quinta tappa del Tour de France — la strapotenz­a del tre volte iridato Peter Sagan, al 2° successo di questa edizione (10° in carriera al Tour), ahinoi ancora davanti al nostro Sonny Colbrelli. Non c’era posto migliore per sorridere alla bella prova di Vincenzo Nibali, prontissim­o su uno di quegli arrivi esplosivi che di solito soffre: 10° posto per lo Squalo. «Se ci fosse stato un rallentame­nto — dirà —, avrei provato a partire». Capito? Progettava un colpaccio tipo quello riuscito a Sheffield, anche se su un arrivo diverso: un contropied­e che quattro anni fa gli valse la maglia gialla. Ma il 33enne siciliano della Bahrain-Merida ha lasciato un’ottima impression­e.

ABBAGLIANT­E Era una piccola classica, quella di ieri, vissuta in Bretagna. Sui 204,5 chilometri, 110 erano di piccole salite e discese e arrivo su uno strappo (1 km al 4,8%). Come pensare che lo slovacco della Bora-Hansgrohe se lo potesse lasciare scappare? A soli 28 anni, Peter ha vestito per 90 volte la maglia verde dei punti, meglio di Erik Zabel: ieri nel finale ci ha provato prima Gilbert, poi la maglia gialla Greg Van Avermaet (rimasto leader) ha lanciato la volata troppo presto. «Ho sbagliato. Pensavo che la curva conclusiva fosse a 250 metri, invece era a 360». Sagan, ironicamen­te, l’ha ringraziat­o: «E’ stato un apripista perfetto». Come a La Roche sur Yon, un bravissimo Sonny Colbrelli è stato l’ultimo ad arrendersi. «Ci eravamo parlati durante la tappa — rivela Sagan —. Gli avevo detto ‘Ehi Sonny, non provare a sorprender­mi’. Mi ha risposto ‘Dai Peter, almeno una voglio vincerla!’. Io gli ho ribattuto che non potevo perdere perché ho già fatto troppi secondi posti al Tour. Ma se Sonny continua così una tappa la porta a casa. Sta andando davvero forte».

SENSAZIONE Davvero forte, già. E’ la stessa sensazione che ha lasciato ieri Vincenzo Nibali. E che fa ben sperare per il traguardo di oggi sul Mur de Bretagne, 2 km al 6,9 per cento di pendenza da ripetere due volte, arrivo compreso. Nel 2015 (si affrontava una volta sola) risultò indigesto al siciliano: perse 20” rispetto al vincitore Vuillermoz e 10” sui big capitanati da Froome. Mentre nel 2011, in uno sprint mozzafiato, Contador fu battuto da Cadel Evans che poi vinse il Tour. «La tappa di oggi (ieri, ndr) era molto insidiosa — spiega il capitano della Bahrain-Merida — per i continui saliscendi e le strade strette. Io ho avuto buone sensazioni, con Colbrelli ci eravamo parlati già dal mattino e lui avrebbe potuto giocarsi le sue carte. Io ero ben piazzato

«CON SONNY HO PARLATO IN CORSA. VA FORTE, PRESTO VINCERÀ»

PETER SAGAN SU COLBRELLI

«IN CASO DI UN RALLENTAME­NTO, AVREI PROVATO A PARTIRE»

VINCENZO NIBALI SUL FINALE

per evitare buchi, volevo provare a fare la volata ma la velocità era troppo elevata. Comunque, va bene così».

CADUTE Al Tour bisogna restare sempre belli vigili, non c’è che dire. Il tema della cadute resta attuale: per le conseguenz­e di quella di martedì è andato a casa Benoot (mentre Matthews non è ripartito per un malessere notturno), ieri è caduto e si è ritirato nelle fasi iniziali Kiserlovsk­i, gregario

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 ??  ?? Peter Sagan, 28 anni, rilancia sullo strappo finale (1 km al 5%, punte 8%); lo segue Alaphilipp­e, e in fondo... ecco Vincenzo Nibali. Che (nel cerchietto) è 10° in volata BETTINI-SIROTTI
Peter Sagan, 28 anni, rilancia sullo strappo finale (1 km al 5%, punte 8%); lo segue Alaphilipp­e, e in fondo... ecco Vincenzo Nibali. Che (nel cerchietto) è 10° in volata BETTINI-SIROTTI
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