La Gazzetta dello Sport

Sputo o insulto? Julian: «Ho solo urlato» Sonny: «Chieda scusa»

●Dalle immagini tv si vede che a 372 metri dal traguardo il francese si gira verso il bresciano. Telefonata in serata tra d.s.

- INVIATO A QUIMPER ci. sco.

Sputo o insulto? In ogni caso resta un finale rovente quello di Quimper. Uno di quei finali da Tour de France in cui la lotta per le posizioni migliori assurge a battaglia senza quartiere tra colpi più o meno leciti, parole e forse… qualcosa d’altro.

IMMAGINI I protagonis­ti della vicenda sono Sonny Colbrelli e Julian Alaphilipp­e. Il 28enne bresciano della Bahrain-Merida è reduce dal secondo posto di La Roche sur Yon e fiuta la preda: il traguardo è perfetto per lui. Ma lo è anche per il 26enne francese della Quick-Step Floors, che tra l’altro non è troppo lontano dalla maglia gialla di Van Avermaet (e infatti era andato a prendersi i 3” dello sprint intermedio, contro i 2” per il belga). Le immagini di France tv Sport fissano il momento a 372 metri dalla linea bianca, come da sovraimpre­ssione. In quell’istante Alaphilipp­e e Colbrelli sono affiancati, si vede che il francese volta il viso verso il bresciano per quello che in molti hanno considerat­o uno sputo. «Tra di noi un contatto c’era stato – racconta Sonny – e avevo sentito che aveva detto qualcosa. Le volate sono queste, non potevo mica lasciarlo passare. Se c’è stato uno sputo, che cosa devo dire… compliment­i! Ci vorrebbe un po’ di rispetto. Non ho intenzione di fare nessun reclamo. Spero che ci possa essere un chiariment­o, delle scuse». Più tardi, in serata, c’è stata una telefonata tra le due squadre attraverso i direttori sportivi e Alaphilipp­e ha fatto sapere di non avere sputato, bensì di avere urlato (verosimilm­ente parole irriferibi­li).

DIMENSIONE Non bisogna però dimenticar­si del risultato sportivo: a Colbrelli il secondo posto brucia, come già domenica, ma non è certo un disonore perdere da un fenomeno come Sagan. Sarebbe stata la prima vittoria di tappa al Tour nella giovane (due anni) storia della Bahrain-Merida. «Mi sono scoppiate le gambe – racconta Sonny, al 2° Tour in carriera -. Ho voluto seguire l’attacco di Gilbert che ha fatto davvero male. Se parte uno come lui non puoi lasciare spazio. Poi sono andato dietro a Van Avermaet. Con Peter siamo partiti assieme, o quasi, siamo rimasti appaiati per un po’… però dai, bisogna essere realisti. Negli ultimi cento metri le gambe si sono sciolte, sono scoppiate. D’altro canto lui è Sagan e io sono Colbrelli». Il bresciano era riuscito a battere l’iridato il mese scorso, al Tour de Suisse: sono coetanei e lo ammira tantissimo. «Chi è che non lo ammira? E’ l’emblema del nostro sport. Per i risultati, e poi fa divertire la gente. Nelle interviste sembra che prenda in giro, invece è esattament­e come lo vedete».

IL RING Colbrelli: «Contatto? Sì. Ma le volate sono queste, non potevo lasciarlo passare»

La risposta decisa di Alaphilipp­e: «Io non sputerei mai a nessuno»

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Alaphilipp­e, in blu, si gira verso Colbrelli: sputo o insulto?

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