IL PESO DELL’ETÀ SUI RIFLESSI DI ROGER. BRAVO RAFA
Non tutti i giorni sono uguali, in particolare quando si raggiunge una certa età. E di conseguenza può capitare, come ieri a Roger Federer, di alzarti al mattino e sentirti addosso, all’improvviso, tutti gli anni addosso. Ti senti più pesante nei riflessi, fatichi a anche dal punto di vista mentale a mantenere la concentrazione di fronte a un giocatore che sta disputando uno dei migliori match della sua carriera. Captare le energie, diventa più duro e rendere, essere più solidi nei momenti importanti può fare la differenza.
Non è tanto aver perso il match point ma sono state le tante occasioni avute a disposizione e non concretizzate all’origine della sconfitta dello svizzero. A Federer sono mancate quelle energie nervose, quella determinazione, quel colpo decisivo che sono stati il suo leggendario marchio di fabbrica. E’ un peccato perché quando superi i 30-35 anni è l’età a precluderti tutto questo. Perciò a Roger è venuta a mancare la continuità contro Kevin Anderson.
E invece per Nadal ci sono quei cinque anni di differenza nei confronti di Federer a consentirgli di vincere un match fantastico contro Del Potro: due campioni immensi non solo dal punto di vista tennistico, ma anche per lo spettacolo che hanno offerto. Lo spagnolo nelle parti finali del match s’è dimostrato più lucido e più pronto rispetto all’argentino, che per la maggiore stanchezza ha dovuto chiedere a se stesso prodezze che rasentavano la follia. Una battaglia senza esclusione di colpi, una lotta con due avversari che hanno finito il match senza più benzina: Nadal era più fresco, si capiva che aveva più qualità tennistica per rimanere nel match e addirittura è stato capace di ribaltarlo. Non ho ricordi di una faccia di Rafa come quella di ieri dopo il sublime confronto dei quarti. Nadal arriverà distrutto contro il serbo Djokovic, ma sfide del genere dovrebbero finire in pareggio.