INTER, ECCO LAUTARO «LA 10 NON MI PESA E LASCERÒ IL SEGNO»
●Martinez mostra subito tanta personalità: «Milito e Maurito hanno fatto la storia, ora tocca a me. Che sogno la Champions»
Sulla maglia c’è scritto Lautaro, ma è giusto un effetto ottico. Vedi bene, gratta un po’ di più: sotto sotto c’è Mauro, c’è Diego, c’è Javier. C’è l’Argentina tutta a spingere questo ragazzo che quando compirà 21 anni avrà già giocato la prima giornata di Serie A. Uno che ha fatto stampare Lautaro e non Martinez perché... «perché Martinez è meglio di no, troppo comune come nome». Ecco: se a Luciano Spalletti darà anche solo la metà in termini di prestazioni di quanto fa capire di avere dentro a livello di personalità, vorrà dire che il direttore sportivo Piero Ausilio e il vicepresidente Javier Zanetti avranno fatto un gran colpo, con questo ragazzo con la numero 10. E che Spalletti avrà davvero a disposizione molto più di una semplice alternativa a Mauro Icardi. Avrà una potenziale coppia gol da urlo, anche a costo (o per mezzo) di una virata verso un altro modulo.
PRESO IN MEZZO Capitolo uno, Zanetti: c’è la sua firma sull’operazione, quando chiamava l’Atletico Madrid e bisognava fare una scelta Lautaro non ha avuto dubbi perché a spingerlo in nerazzurro c’era l’ex capitano. «È vero, ho detto no a grandi club, il Racing era stato contattato da altre squadre ancor prima dell’Inter – ha svelato lui –. Ma appena mi si è presentata davanti questa occasione, non ho avuto alcuna perplessità». Buon per lui. E buon per Diego Milito, l’altro nome sotto il grattino. Diego Milito è l’uomo che ha sostituito nel 2015, il giorno del suo debutto con il Racing. E poi, da dirigente del club argentino, è stato protagonista della trattativa. Ecco, preso in mezzo da Javier e Diego, Lautaro non poteva che sbarcare ad Appiano: «Diego mi ha detto tutto dell’Inter, so che qui ha vinto tutto – ancora l’attaccante –. Ora tocca a me fare altrettanto, sarò io a dover lasciare il segno». Non manca l’ambizione, a uno che del 10 sulle spalle dice: «Non mi peserà, l’avevo al Racing, ne ho chiesto la disponibilità, e dunque la scelta è stata più che naturale».
MOTIVAZIONI Lautaro ad Appiano sembra esserci cresciuto. In sala conferenza parla di fronte ad Ausilio e a Gardini, vicino c’è il traduttore ma i suoi occhi parlano talmente chiaro che non c’è neppure bisogno di aspettare. Quando lo vedi in campo – e siamo al capitolo tre – capisci perché l’Inter ha deciso di investire 22 milioni di euro (più tre di bonus). Capisci che il nostro sembra voler rubare da Mauro Icardi ogni piccolo attimo di Inter. E non è un caso che i due condividano la stessa camera ad Appiano. «Con Mauro parlo moltissimo – ha raccontato Lautaro –. Voglio ringraziarlo, addirittura prima che venissi qui mi ha chiamato per aiutarmi, abbiamo un contatto stretto. Ora sta a me. Voglio guadagnarmi presto un posto da titolare nell’Inter. Giocare la Champions è un sogno».
PROGETTO Eccolo, il punto. Perché il messaggio che l’Inter manda all’esterno, intorno al nome di Lautaro, fa rima con pazienza. Calma e gesso, gli anni sono pochi e l’esperienza è tutta da costruire. Ma il ragazzo spinge, con le parole e in questi primi allenamenti. Dice lui: «Da ragazzino mi sono sempre ispirato a Radamel Falcao, mi piacevano i suoi movimenti». Forse per prendersi l’Inter dovrà impararne di diversi, come quelli che ieri Spalletti provava a spiegargli: controllo di palla, protezione e passaggio in profondità per l’inserimento del compagno. Provate a immaginare la stessa ricetta con Icardi. Oggi il 4-23-1 sembra un totem: anche ieri pomeriggio, nella partitella a tutto pressing organizzata da Spalletti, le due squadre erano organizzate con il modulo spallettiano per eccellenza. Ma nella testa dell’allenatore c’è la voglia di sperimentare altro. C’è un 3-4-1-2 con Mauro e Lautaro a parlarsi e a spaventare gli altri. Progetto di futuro con un progetto di campione.
LE SUE PAROLE La punta: «Diego mi ha raccontato tutto dell’Inter. Ha vinto, voglio farlo pure io»
«Mi cercavano tante big, ma qui è il top. Da bambino mi ispiravo a Falcao»