Festa sì, ma in stile Juve Lunedì firma e conferenza Niente show all'Allianz
●Il club ha scelto alla fine di mantenere la tradizione che vale per ogni calciatore Dopo lo sbarco il portoghese sosterà le visite mediche e visiterà la Continassa
Non ci sarà la folla pronta a spellarsi le mani per un palleggio. Niente telefonini puntati sul campo per riprendere il momento in cui l’alieno metterà il primo piede sull’erba. E zero parole del messia al popolo in adorazione. Cristiano Ronaldo lunedì sera sarà, sì, a Torino ma non abbraccerà il mondo bianconero all’Allianz Stadium: l’evento che era stato ipotizzato negli ultimi giorni, da quando il colpo del secolo aveva iniziato a prendere contorni più reali, è stato bypassato ieri mattina. Lo stile Juve, le abitudini storiche hanno avuto il sopravvento sulla voglia di show che i tifosi avevano espresso e i media raccontato. Nello storico CR7 day, sbarco ufficiale del portoghese in città, mancherà quindi l'happening hollywoodiano che di solito accompagna in tanti club gli acquisti «impossibili». Alla fine la Signora ha scelto la continuità: meglio non modificare le antiche abitudini che mettono i calciatori sullo stesso piano, grandi e meno grandi. Neanche Ronaldo sarà trattato diversamente dagli altri: alla Juve funziona così. Certo, non avrebbero aiutato neanche i tempi troppo stretti per una architettura complicata e magari le difficoltà nel gestire un afflusso di persone superiore alla reale capacità dello stadio. Insomma oltre alla fedeltà alla tradizione c’era più di un motivo per restare prudenti ed evitare di fare l’ultimo passo, nonostante la prevedibile delusione dei tifosi. Soltanto ieri, dopo le ultime riunioni di rito, anche con i partner esterni chiamati a valutare l’organizzazione dell’evento, è arrivato lo stop alla macchina che era partita. Anche l’idea del comune di proiettare tre lettere, CR7, sulla Mole Antonelliana – altro colpo a effetto della città per stupire il campione – è stata cestinata di fronte a problemi organizzativi.
LA GIORNATA La giornata di lunedì avrà quindi caratteri più normali e pazienza se il colpo di mercato bianconero sia di dimensione «anormali»: Cristiano Ronaldo sbarcherà a Torino in mattinata e poi dall’aeroporto proseguirà fino al J Medical, la struttura del club in cui fanno i test tutti i giocatori. Da lì il passaggio alla Continassa, nella sede del club in cui da giorni si respira un gran fermento per l’avvento: nel nuovo quartiere bianconero, il centro sportivo è lì dietro l’angolo ed è quindi prevedibile che Cristiano vada a salutare i futuri compagni e ad osservare da vicino le strutture in cui si allenerà. Poi nel pomeriggio sarà il tempo delle prime parole bianconere: la conferenza stampa si terrà allo Stadium, ma non nel normale media center accanto alla sala stampa, ma in uno spazio più grande. La Sala Agnelli o la Sala Boniperti, quelle più probabili. Sarà extra-large, infatti, anche l’afflusso di cronisti stranieri: oltre ai tifosi, pronti a sfogarsi sui Social, sembrano proprio i giornalisti portoghesi, arrivati in massa a Torino, i più delusi per il mancato evento. In fondo, avrà altre occasioni per festeggiare in uno stadio che è già ai suoi piedi.
PASSO DI LATO Secondo il piano originario il momento dedicato alla stampa sarebbe dovuto essere alle 19, per poi spalancare alle 21 a un evento hollywoodiano con biglietti venduti on line, musica, giochi di luce. La Questura ha osservato la situazione a distanza, senza entrare nei dettagli operativi, e ha fatto notare come quella della Juve non sia una decisione legata all’ordine pubblico: la collaborazione con il club ha dato sempre ottimi frutti e la macchina era ben oleata per un evento di questo tipo. Anzi, le stesse forze dell’ordine avevano assicurato di poter «gestire» la sicurezza in una simile occasione senza particolari livelli di criticità. Fuori dai denti, qualche agente ammette adesso che sarebbe stato più semplice il lavoro con un evento dentro allo stadio. È probabile, infatti, che, viste le porte chiuse, la ressa si concentrerà integralmente fuori. Tutti si aspettano, infatti, che sulla città si riversi un flusso enorme di persone, ben superiore a qualsiasi presentazione vista prima da quelle parti: dall’arrivo mattutino alle visite mediche fino all’ingresso allo Stadium, per le forze dell’ordine ci sarà parecchio da fare. Poi in serata l’aereo privato del marziano ripartirà da Torino in attesa di atterrare di nuovo, stavolta definitivamente.
LO SBARCO Altissimo numero di giornalisti stranieri: sarà scelta una sala stampa extra large
Saltata anche l’idea del Comune di proiettare 3 lettere (CR7) sulla Mole
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