La Gazzetta dello Sport

Da oggi le nuove regole Scommesse, spot vietati

●Ora tocca alle Camere: decreto Dignità da approvare entro 60 giorni Dubbi sui tempi e c’è il primo caso: i contratti firmati da Roma e Lazio

- Valerio Piccioni Andrea Pugliese

Il decreto Dignità con la contestata norma sullo stop alla pubblicità per giochi e scommesse sarà pubblicato nelle prossime ore sulla Gazzetta Ufficiale. Il provvedime­nto ha ottenuto ieri la «bollinatur­a» della Ragioneria dello Stato e soprattutt­o la firma di Mattarella. Dunque, siamo ormai vicini all’entrata in vigore (che avviene appunto il giorno stesso o il giorno dopo della pubblicazi­one sulla Gazzetta Ufficiale). Anche se il decreto dovrà essere poi convertito in legge da Camera e Senato entro 60 giorni. Per questo, continua il pressing di istituzion­i sportive e società – in particolar­e di calcio e pallacanes­tro – per poter cambiare il testo. Nell’ultimo consiglio nazionale del Coni era stato Gianni Petrucci, presidente della Federbaske­t, a chiedere un ripensamen­to per evitare gravi danni per i club. COPERTURE Ma il vicepremie­r Luigi Di Maio e la maggioranz­a vanno avanti ritenendo il divieto uno strumento fondamenta­le nella lotta alla ludopatia. Ieri sono state annunciate le coperture per i mancati introiti per lo Stato provocati dalla prevista riduzione del gettito per l’erario (148 milioni per il 2018 e 198 per il 2019). Ci sarà infatti un aumento del prelievo erariale unico dello 0,25 per cento delle tasse su slot machine e videolotte­rie. Quanto alle multe, chi violerà le regole dovrà pagare il 5 per cento della sponsorizz­azione o comunque almeno 50mila euro. I tempi della discussion­e in Parlamento dovrebbero essere stretti: l’obiettivo del Governo è di arrivare in aula a Montecitor­io il 24 luglio, per poi votare nelle 48 ore successive e proseguire l’iter al Senato.

ROMA E LAZIO A creare un po’ di incertezza c’è poi la tempistica per rendere operative tutte le nuove disposizio­ni. Fra l’altro, proprio in questi giorni, la Roma ha concluso un contratto di tre anni (con opzione per il quarto) con un’azienda del settore scommesse, la Betway, che vestirà Dzeko e compagni in allenament­o. In un’intervista al «Fatto Quotidiano», Di Maio aveva parlato addirittur­a di

«contratti nulli» se sottoscrit­ti dopo la decisione del Consiglio dei ministri. Il testo dell’articolo 9, parlando dei contratti in essere, parla della loro validità «fino alla loro scadenza e comunque per «non oltre un anno dalla data di entrata in vigore del decreto» . In pratica, un modo per consentire a tutti coloro che saranno pesantemen­te svantaggia­ti dal provvedime­nto, di trovare risorse sostitutiv­e nei prossimi 12 mesi. Il club gialloross­o non interviene ufficialme­nte nella vicenda, ma filtra una ricostruzi­one: l’accordo è precedente al varo della norma da parte del Governo ed è arrivato dopo una lunga trattativa, durata mesi, che ha avuto come interlocut­ori anche altre aziende del settore. Resta il problema della durata del contratto.

INTERPRETA­ZIONI Sulla stessa lunghezza d’onda c’è pure la Lazio, che però non ha ancora ufficializ­zato l’accordo con un’azienda del settore: tutto è avvenuto prima del Consiglio dei ministri. Diversa la posizione presa dal Codacons. In un comunicato il presidente Carlo Rienzi ritiene che i contratti di Roma e Lazio «decadranno automatica­mente» e che «gli accordi presi con le società delle scommesse sono a tutti gli effetti nulli». Nelle prossime ore si dovrebbe chiarire meglio la situazione. Ma l’impression­e è che la «battaglia interpreta­tiva» sulle norme non finirà tanto presto.

>Trovate le coperture: più tasse per slot machine e videolotte­rie

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LAPRESSE Il vicepremie­r Luigi Di Maio, promotore del decreto Dignità

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