La quarta vita di Marekiaro Corsa e assist per Ancelotti Cuore Hamsik
●Il tecnico ha scelto: il regista del nuovo Napoli è lo slovacco, veloce e maturo nel possesso palla
EX BRESCIA Marek Hamsik, 30 anni, slovacco, ex Slovan Bratislava e Brescia, è alla 12a stagione con la maglia del Napoli. Ha realizzato 7 gol (38 presenze) nella scorsa stagione in A ANSA/DE LUCA
Dieci anni fa un osservatore del Barcellona seguì per più partite Marek Hamsik, centrocampista allora emergente nel panorama internazionale. La sua relazione ai dirigenti blaugrana e al tecnico Pep Guardiola non fu positiva: lo slovacco era bravissimo negli inserimenti senza palla, abile al tiro con entrambi i piedi, ma poco propenso al possesso palla. Nella casa del tiqui-taka ciò non era tollerabile. Dieci anni dopo, Carlo Ancelotti ne apprezza pubblicamente le doti di palleggio e lo promuove a regista del nuovo Napoli. E ieri il tecnico proprio al suo capitano ha dedicato più tempo a metà campo per spiegare tempi e movimenti di gioco, che Marekiaro dovrà scandire e suggerire.
EVOLUZIONE Cosa è cambiato in questi 10 anni, al punto che un giocatore ritenuto non affidabile palla al piede, ora può diventare il regista di una squadra con ambizioni di primato in Italia e non solo? Proprio nel maggio 2008 con un coast-to-coast, bello per prestanza fisica ed eleganza tecnica, Hamsik spegneva i sogni di Champions del Milan di Ancelotti realizzando il primo gol di un 3-1 abbastanza clamoroso. Ora che è vicino a compiere 31 anni, il dinamismo non è più lo stesso, ma lo slovacco ha saputo migliorare le doti di palleggio oltre a vantare una esperienza internazionale notevole.
QUATTRO VITE Da un punto di vista tattico questa è un po’ la quarta vita di Hamsik. Con Reja divenne una buona mezzala, prevalentemente sinistra ma anche destra, con grande capacità di inserimento. Tanto che alla sua prima stagione nella massima serie segnò 9 reti. Poi, con l’arrivo di Mazzarri, la posizione di Marek divenne ancora più avanzata, fi- nendo per costruire un tridente molto rapido e imprevedibile assieme a Cavani e Lavezzi. Il tecnico toscano gli chiede anche un ripiegamento sulla linea mediana che tramutava il 3-4-3 in 35-2 nella fase di non possesso, però quello è l’Hamsik più offensivo ed efficace sotto porta mai visto, anche se la posizione che gli darà successivamente Benitez sarà ancora più avanzata, per certi versi. Infatti, nel 42-3-1 dello spagnolo, lo slovacco prendeva posizione dietro la prima punta, Higuain. Il restare troppo schiacciato in avanti non esalta le caratteristiche di uno abilissimo nel buttarsi sugli spazi. Ma da campione nella testa prima che nei piedi, Marek non farà mai una polemica e si sacrificherà per la squadra. METAMORFOSI SARRIANA La rinascita con l’avvento di Sarri. In apparenza nulla di nuovo, visto che Hamsik torna mezzala sinistra nel 4-3-3, ma tatticamente il suo modo di giocare cambia notevolmente. Il possesso a gran ritmo richiesto dal tecnico toscano migliora decisamente le doti del giocatore palla al piede. La terziglia di sinistra, per dirla alla Zeman, Ghoulam-Hamsik-Insigne disegna le geometrie più ardite a velocità supersonica e di quel Napoli si innamora perdutamente, oltre che la sua gente appassionata, anche tale Pep Guardiola. Marek ora tocca e gestisce molti più palloni, tanto che Sarri non vuol mai rinunciare al suo capitano («Per me gioca pure con la febbre»), anche se poi risulta il più sostituito. Lo stesso allenatore, quando in corsa opta per il 4-2-3-1, posiziona Hamsik in mediana, riconoscendogli doti di costruzione di gioco. Quelle che ora vuole esaltare Ancelotti, uno che se ritiene buona l’idea di un collega non si turba mica nel riproporla. Capitò, e fu una svolta eccezionale per il suo Milan, con Pirlo davanti alla difesa, testato a Brescia da un altro Carlo famoso, Mazzone. Marek non è Andrea, per caratteristiche e qualità tecniche e fisiche, ma l’intuizione può risultare vincente per il Napoli.
5 0 1
IL NUMER O le presenze di Hamsik con la maglia del Napoli: 120 i gol segnati tra campionato e coppe