Coleman torna e sfida il mondo Che 100 a Rabat!
● Il vice iridato in gara dopo 45 giorni: trova Lyles, Baker e Rodgers: «Adesso so cos’è la pazienza»
L’appuntamento è per le 21.30. Al Complexe Sportif Prince Moulay Abdellah di Rabat, in Marocco, nei 100 della nona tappa della Diamond League 2018, i quattro uomini più veloci al mondo da dopo l’Olimpiade di Rio 2016, si troveranno per la prima volta uno contro l’altro. Previste una temperatura di 21 gradi e prestazioni da ricordare.
IL RITORNO
Il quartetto è tutto a stelle e strisce. Ed è composto dal capolista 2017, Christian Coleman (9”82) e dai primi tre del 2018, Noah Lyles e Ronnie Baker (9”88), più Mike Rodgers (9”89). Il primo, reduce da un inverno mirabolante, con nei 60 indoor un record del mondo migliorato dopo vent’anni fino a 6”34 e il titolo iridato, in stagione – senza considerare il 9”84 ventoso del 26 maggio a Eugene – non è andato oltre il 10”06 di Roma di cinque giorni più tardi. Da allora, acciaccato al quadricipite della coscia destra già da un po’, è uscito di scena. «Sono rimasto a riposo un paio di settimane – ha detto ieri – e riprendere non è stato così semplice. Non mi era mai capitato di dover star fermo per infortunio. Riabilitazione e prevenzione: ho imparato cose che non conoscevo e ad avere pazienza. Avrei voluto continuare sulla scia dei risultati al coperto, la sosta non era certo nei programmi. Ma me ne sono fatto una ragione e ora sto bene e sono pronto a ripartire».
TERZETTO
Gli altri tre attesi protagonisti si sono invece visti in azione ripetutamente. I bilanci degli scontri diretti stagionali sui 100 dicono di un Lyles-Baker 1-0 (nella finale dei campionati nazionali di Des Moines, il 22 giugno, primo e secondo con 9”88 e 9”90) e di un Baker-Rodgers 3-0 (tra Kingston il 19 maggio, primo e secondo in 10”00 e 10”04, Roma il 31, primo e sesto con 9”93 e 10”13 a Parigi il 30 giugno, ancora primo e sesto con 9”88 e 10”10). Lyles, 20 anni, nel 2018 imbattuto e nuovo riferimento dello sprint mondiale soprattutto sui 200, sulla distanza breve s’è cimentato giusto una volta: quanto è bastato, come nel mezzo giro di pista, per mettersi davanti a tutti. Baker, uno che raramente tradisce, ci ha provato in sette occasioni, perdendo solo quando ha trovato Noah e viaggiando, senza considerare batterie e crono ventosi, a una media di 9”93. Poi Rodgers, con i suoi 33 anni decisamente il più esperto del gruppo, personale di 9”85 del 2011, praticamente di un’altra generazione e con all’attivo anche due argenti mondiali con la 4x100: in 54 giorni ha corso i 100 otto volte, volando in 9”89 nella semifinale dei campionati Usa, vincendo a Praga il 4 giugno (9”92) e a Szekesfehervar il 2 luglio (10”12), con una media di 10”08. IL FUTURO
Se sulla carta la sfida sarà in particolare tra Lyles e Baker, da Rabat in qualche modo partirà la lunga volata che porterà ai Mondiali di Doha 2019 e ai Giochi di Tokyo 2020. Stasera, intanto, insieme a loro, ci saranno tra gli altri l’ivoriano Arthur Cissè (9”94 di stagionale) e il britannico Reece Prescod (10”04), uno dei rivali più pericolosi di Pippo Tortu per gli Europei di Berlino del mese prossimo. A proposito: il francese Jimmy Vicaut, alle prese con un lieve problema a un adduttore, dopo aver rinunciato alla finale dei campionati nazionali di sabato scorso, preferisce saltare anche l’Athletics World Cup in programma domani e domenica a Londra.
LE STELLE
Altri i motivi d’interesse del meeting marocchino: un nuovo Kendricks-Lavillenie nell’asta, un altro Rohler-Hofmann nel giavellotto e, tra le donne, Miller nei 200, Semenya nei 1000 (nel mirino un -2’33” che manca dal 2002), Dibaba nei 3000, McNeal nei 100 hs e Ibarguen nel triplo. Poi, su tutto, Mariya Lasitskene, nell’alto a caccia del 45° successo consecutivo e, dopo il 2.04 di Parigi, di una misura da annali.