La Gazzetta dello Sport

INTER È SUBITO LAUTARO

IL PRIMO GOL DELLA NUOVA STAGIONE NERAZZURRA È DEL «TORO» MARTINEZ. KARAMOH NE FA DUE. BENE NAINGGOLAN

- D’ANGELO, STOPPINI

Prima azione dell’Inter, Nainggolan la sposta per Candreva, palo. Pensi: allora non è cambiato niente, si ricomincia alla stessa maniera. Macché, altra storia. Inter nuova, nuova davvero. Per far capire la musica suonata a Lugano – no, non quella degli altoparlan­ti, roba in stile Mykonos –, la creatura nerazzurra che s’intravede nel primo tempo tira verso la porta del Lugano otto volte. Ecco: sette di queste conclusion­i – fa eccezione giusto il Candreva di cui sopra – sono frutto di combinazio­ni quando non ancora di iniziative personali dei nuovi acquisti. È già l’Inter di Nainggolan e De Vrij, che Spalletti tiene in campo 75 minuti solo perché 90 alla prima uscita pareva brutto e un po’ rischioso. È l’Inter di Politano, tassello perfetto per il puzzle che ha in testa l’allenatore, fastidioso al punto giusto per gli avversari, insidioso come fa comodo ai suoi compagni (chiedere a Karamoh per l’assist del raddoppio). Ed è pure – verrebbe da dire soprattutt­o – l’Inter di Lautaro Martinez, che se aveva la preoccupaz­ione di non farsi notare, ecco: stia tranquillo. Gol al debutto, un gol da Toro perché i soprannomi non si danno a caso: controllo e tiro, respinta del portiere, il nostro si rialza e palla dentro, con tanto di muscoli mostrati ai suoi nuovi tifosi.

A TUTTO NINJA È la sintesi perfetta, è la parte per il tutto. Quello che succede al minuto 16 del primo tempo per il primo gol della nuova stagione è esemplare. O simbolico, fate voi. Politano per Nainggolan, il Ninja va subito per Lautaro che disegna come detto sopra: tre nuovi per una nuova idea, la storia è diversa e promette bene. Spalletti gradisce, apprezza, vede in campo quanto provato ad Appiano: la palla che viaggia veloce da una parte all’altra del campo. O ancora meglio, quando in uscita dalla linea difensiva va direttamen­te per vie centrali dalle parti di Nainggolan, il più osannato. Il Ninja ha ritrovato il giardino di casa con il 4-2-3-1: è quello di sempre, quello che lo trovi spesso largo a destra a raddoppiar­e su Politano, o a sinistra per dare l’appoggio centrale a Candreva. E qui siamo dentro l’altra novità tattica di Spalletti: gli esterni offensivi schierati sulla fascia contraria al piede forte, così da costringer­e a rientrarli verso il centro. Viene in mente il riferiment­o fatto a Perisic da Spalletti nella sua prima conferenza stampa, a quel «deve imparare a venire a giocare più dentro il campo». E in questo meccanismo Nainggolan è l’ingredient­e perfetto: il Ninja va al piccolo trotto. Ma Spalletti lo tiene per quasi tutto il match, quasi a volerselo gustare, quasi a volergli regalare minuti di Inter da mettere nella testa prima che nelle gambe.

IL TORO Certo che però la scena la ruba un ragazzino di 20 anni, con la maglia 10 sulla spalle e l’argento vivo pure in gambe pesanti come quelle dopo una settimana di ritiro. Il Lugano non avrà fenomeni difensivi da tramandare ai posteri (per quanto un occhio sarebbe giusto darlo al terzino sinistro Masciangel­o), ma Lautaro fa venire il mal di testa ai centrali della squadra svizzera. L’attaccante, dopo il gol, tira in porta altre quattro volte. E in un paio di occasioni – bellissimo lo schema su calcio da fermo avviato da Politano al 39’ – non festeggia la doppietta perché c’è da rendere merito al portiere avversario. Presto per emettere sentenze, ma una cosa si può già dire dell’ex Racing: ama giocare con i compagni molto più del poco o niente che riesce solitament­e a fare Icardi, rimasto in panchina dopo una settimana di allenament­i a parte. E questo non può che piacere a Spalletti. «Sto molto bene, voglio continuare così per i tifosi che mi stanno già facendo sentire il loro appoggio» dirà più avanti. Questione di feeling.

ARGENTINI

El Toro sembra essersi inserito positivame­nte negli schemi di Spalletti

Icardi, a corto di preparazio­ne, è stato lasciato in panchina per 90’

DIFESA Un feeling che De Vrij avrà modo di trovare con Skriniar: la coppia difensiva ha giocato insieme la prima mezzora del secondo tempo, quando il Lugano aveva esaurito la sua spinta. Di certo si può dire che con l’olandese – e con Asamoah nel secondo tempo – le uscite di palla sono sempre pulite. Se poi dietro hai un portiere che fa gol, tanto meglio. Sì, fa gol come Handanovic, fantasista che imbecca con le mani a 50 metri Candreva per il tris di Karamoh. Troppa grazia, un 3-0 alla prima. Magari è giusto un antipasto per la cena che verrà.

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3● 1-2 Lautaro Martinez, 20 anni, in azione e mentre esulta dopo il gol dell’1-0● 3 Eddy Salcedo, 16, un altro dei nuovi ● 4 Radja Nainggolan, 30, primo a sinistra, con Lautaro e Danilo D’Ambrosio, 29 ● 5 Il Ninja in azione nell’amichevole giocata ieri sera contro il Lugano LIVERANI-EPA
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