Belotti ne fa 5 Roma buon avvio Dzeko-Schick ok
●Manita del centravanti nel primo test della stagione Iago fa la differenza: gioco spumeggiante e verticalizzazioni
Rumore di un elicottero tra le Valli, mentre una leggera pioggerellina bagna il primo Toro: è il decollo del Gallo. Era il più atteso, il bomber dal quale tutto è finito e da dove tutto può ricominciare. Aveva colpito nei primi giorni di ritiro, poi arriva il campo e sono solo conferme, 5 gol e un assist in 45’. Sì, allora è proprio vero: sta tornando il Belotti che strappa applausi e fa innamorare i tifosi (un migliaio a Bormio), il Belotti che fa impazzire Mazzarri, propulsore per la stagione del Toro verso il sogno europeo. Certo, siamo appena all’inizio e il primo test con gli amatori della Bormiese (travolti 14-0) è puramente indicativo. Ma è pur sempre la verifica di un’inversione di tendenza, di una storia che sta cambiando. Finalmente.
DIFFERENZA IAGO Nel laboratorio-Mazzarri c’è un elemento che diventa sempre più interessante: è la posizione di Iago. Nel 3-5-2 gli è stato assegnato il compito d’innescare Belotti, incastrandosi subito sopra la linea del centrocampo. Posizione «alla Lavezzi», per intenderci, come da vecchio Napoli di Mazzarri. La crescita di Iago è quotidiana, appare quasi un predestinato a scavare differenze. Repertorio ampio, di alta scuola: due assist, due gol, aperture, colpi di prima, visione di gioco in verticale. E oggi le gambe sono pesanti... «Iago ha compreso subito i movimenti da compiere nel 3-5-2, sta facendo molto bene - è il Mazzarri pensiero -. Il primo gol di Belotti sarà di buon auspicio? Ho visto il Gallo carichissimo, anche di testa, fa ben sperare per il futuro».
CALCIO OFFENSIVO Risultato a parte, del tutto relativo nei test di luglio, si sono subito visti alcuni concetti del credo tattico «mazzarriano»: squadra abbastanza corta, propensione al gioco offensivo, linea a 3 coordinata (ma Nkoulou deve acquisire i tempi d’intervento giusti nel nuovo ruolo di regista difensivo, arriveranno col tempo), spinta costante degli esterni come fonte iniziale del gioco offensivo (stuzzica l’esperimento di Berenguer sulla sinistra), sempre sei-sette giocatori ad occupare gli spazi nella trequarti avversaria quando il Toro attacca. Sprazzi di un calcio offensivo totale come da Walter-pensiero. «Ottime impressioni - commenta Mazzarri -: abbiamo cercato di fare quanto abbiamo iniziato a provare in questi primi giorni di ritiro. E’ stata una settimana con carichi di lavoro importanti, ma oggi nessuno ha mollato e hanno tutti dato il massimo: sono molto soddisfatto. Ho voluto provare Lukic e Meité nel ruolo per loro inedito di mezzali perché voglio capire se possono essere adatti a svolgere questo compito». Ultimi appunti di viaggio: da rivedere Baselli e Meité (imballati), brilla Lukic, già in forma De Silvestri. E’ appena l’inizio, ma è un bell’andare.