La Gazzetta dello Sport

«Godiamoci il momento» Allarme Perisic

●L’allenatore amato dai suoi giocatori: «Hanno tutti voglia di lasciare il segno»

- Fabio Bianchi INVIATO A MOSCA

Il crocifisso che tiene stretto nella mano destra a ogni partita è rimasto in camera. Per le conferenze può riposare, è stasera che non può mancare. In compenso, pare che stamattina abbia tenuto fede al proposito dichiarato il giorno dopo lo storico passaggio in finale: «Cosa farò domenica? Per prima cosa, andrò a messa». D’altronde il cattolicis­simo Zlatko Dalic non parla mai a vanvera e non dice bugie. Così c’è da credergli quando dice: «Le ultime parole prima della partita ai ragazzi? Andate, divertitev­i e giocate il vostro miglior calcio». Fa niente se i croati sembrano tutto meno che il ritratto della spensierat­ezza. «Dobbiamo godere di questo momento. Non ce ne sarà mai uno migliore della nostra carriera, ce lo siamo meritato. Soprattutt­o i miei ragazzi, che vengono da anni difficili. Passi quel che passi, mi sentirò orgoglioso. Non metterò pressione prima di questa sfida. Se vinciamo, nessuno sarà più orgoglioso di noi. E se perdiamo, ci congratule­remo con i rivali. In Croazia festeggera­nno comunque alla grande 4 milioni e mezzo di persone».

SUPER MARIO Dalic ha sempre elogiato i suoi giocatori: «Hanno un talento incredibil­e, mentalità giusta e orgoglio. E molti di questi fantastici giocatori sanno che questo sarà probabilme­nte l’ultimo Mondiale e hanno una grande voglia di lasciare il segno. Pensando a tutto questo, risulta più facile capire il nostro cammino». Ha sempre avuto parole di elogio per Modric: «Per me, è il migliore del Mondiale. Merita il Pallone d’oro. E anche come capitano è fantastico». Ma per lui il simbolo di questa Croazia è Mario Mandzukic. Quando un tedesco gli dice che al Bayern sono pentiti di averlo ceduto, non gli pare vero di poter parlare di lui: «Mario è un top top player (testuale, n.d.r.). Fa tutto quello che un giocatore può fare in campo, che sia un’amichevole o una finale, che giochi centravant­i o ala come alla Juve. Difende, aiuta la manovra, segna. Ogni tecnico e ogni club vorrebbe avere un giocatore come lui». Modric al suo fianco concorda: «Il suo carattere e il modo di approcciar­e le partite è un esempio per noi, ci carica e ci dà un’altra mentalità». DUBBIO STRINIC Mario sta bene, altri no. In 5 ieri hanno saltato l’allenament­o di gruppo per problemi vari: Subasic, Lovren, Strinic, Vrsaljko e Perisic. Le ultime 3 gare di fila ai supplement­ari hanno lasciate il segno. Ivan è in dubbio, il quadricipi­te destro gli crea ancora problemi: se non ce la fa tocca a Pjaca, oppure Mandzukic con Kramaric. Dalic ne è consapevol­e: «Alla fine noi giocheremo 8 partite, non 7. Ma se c’è qualcuno non al 100% me lo dirà. E se non ce la fa, ci sono grandi giocatori in panchina. Io ho un grande rapporto coi ragazzi, rispetto loro e loro rispettano me. E non prendo mai una decisione senza prima consultarl­i. E poi siamo in finale, inutile insistere sugli allenament­i. Ora bisogna giocare e divertirsi». Tra gli acciaccati, quello più in dubbio è Strinic. Ma è anche il dubbio del c.t., che potrebbe sostituirl­o con Pivaric. Il neo-milanista non se la prenderebb­e, se è vero quello che dice Modric di Dalic: «Quello che ci piace di più di lui è la sua sincerità e l’approccio con noi. Apprezziam­o i suoi valori, non solo come tecnico, ma anche come uomo».

LE ULTIME

In cinque hanno saltato l’ultimo allenament­o, il più in dubbio è Strinic

Ma anche l’interista è a rischio: sente ancora dolore al quadricipi­te

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