La Gazzetta dello Sport

Hazard illumina il Belgio e chiama il Real

●Meunier segna, poi Eden affonda l’Inghilterr­a. E saluta il Chelsea: «Sapete già dove voglio andare...»

- Alessandra Bocci INVIATA A SAN PIETROBURG­O

Eora tutti dal re, poi sul bus a festeggiar­e. Il Belgio conquista il bronzo mondiale promesso al tecnico Martinez nel giorno del suo compleanno, batte per la seconda volta in questo torneo l’Inghilterr­a, che forse per la seconda volta non aveva molta voglia di giocare, taglia un traguardo storico e certifica ancora la purezza dei suoi talenti. Perché questo è un successo di gruppo, è il successo di Lukaku, è il successo del vecchio Kompany e di Courtois, Meunier eccetera, ma è soprattutt­o il successo di Kevin de Bruyne e Eden Hazard. De Bruyne è lì con la sua classe a incanalare la splendida follia calcistica dell’amico, a distribuir­e passaggi semplici quando serve, ad allungare il gioco o infiammare la manovra. E’ lui che fa di tutto per far segnare Lukaku, che ancora prima del match poteva sperare di raggiunger­e Harry Kane nella battaglia per la Scarpa (stavano 6-4 per l’inglese e così è finita), con passaggi filtranti così rapidi e perfetti da lasciare di sasso i difensori inglesi, che pure lo conoscono bene. Il Belgio balla intorno a De Bruyne, dilaga sulle fasce, tiene bene al centro contro gli inglesi impigriti, probabilme­nte intrappola­ti nella malinconia per la sconfitta con la Croazia. Questione di carattere. La semifinale persa sembra aver avuto un effetto energetico sulla ditta De Bruyne-Hazard: il Belgio ha giocato la sua finale di consolazio­ne con rabbia positiva e in fondo sono diventati tutti più gentili. Persino Courtois con la medaglia al collo ha fatto ammenda. Aveva sparato sulla Francia parlando di anticalcio, ha corretto il tiro: «Ho avuto una reazione un po’ esagerata». Questa l’avevamo già sentita.

DOMINIO L’Inghilterr­a non è forte come la Francia, si dirà, ma ha anche fatto di tutto per far splendere il Belgio. Il gol che ha indirizzat­o la partita è arrivato dopo 4 minuti, con una fuga di Chadli che ha trovato pronto il dirimpetta­io Meunier. I leoni di Southgate, che più che ruggire sbadiglian­o, cercano di prendere in mano il gioco e al 23’, grazie a una delle poche idee giuste espresse da Sterling, arriva l’occasione buona: leggerezza di Meunier sulla fascia, accelerata di Sterling che vede Kane arrivare in mezzo, libero e bello, e libero di tirare sopra la traversa. Il Belgio si ricompone subito, alternando momenti di palleggio corto che innervosis­cono il pubblico a ripartenze lucidissim­e. Nel secondo tempo Southgate prova a vedere se la sua coppia di amici, Lingard e Rashford, è in grado di risvegliar­e il gioco e di impensieri­re i gemelli diversi del Belgio. Risposta sbagliata: Lingard piazza qualche cross ma è abulico, Rashford non pervenuto. I belgi tremano davanti a Dier, che prima mette alla prova i difensori da fuori, poi entra in area superando Courtois, ma Alderweire­ld è pronto. Ed è Hazard a chiudere i giochi, ispirato ovviamente da De Bruyne. La squadra di Martinez entra nella storia e Hazard non fa il modesto. «So di essere stato il migliore del Mondiale. Il mio futuro? Sapete già dove voglio andare». Cioé al Real Madrid, che punta Eden per il dopo Cristiano.

 ??  ?? Eden Hazard, 27 anni, firma il 2-0 per il Belgio e chiude definitiva­mente i conti con l’Inghilterr­a EPA
Eden Hazard, 27 anni, firma il 2-0 per il Belgio e chiude definitiva­mente i conti con l’Inghilterr­a EPA

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