La Gazzetta dello Sport

Rivelazion­e Napoli Pure De Laurentiis ha trattato CR7, poi si è fermato...

●In primavera Mendes aveva offerto al presidente azzurro la chance di avere Ronaldo

- Maurizio Nicita INVIATO A DIMARO (TRENTO) @manici50

È

restato un sogno di primavera, ma per qualche giorno il Napoli ha cullato l’idea di portare Cristiano Ronaldo in azzurro. Tutto è nato dall’ottimo rapporto fra Jeorge Mendes ed Aurelio De Laurentiis. E un giorno dello scorso maggio, quando in pratica il divorzio fra CR7 e il Real Madrid si era di fatto consumato, l’agente forse più potente del pianeta calcio al telefono ha prospettat­o al presidente del Napoli la possibilit­à del clamoroso trasferime­nto. Calma e gesso, non si è andati oltre un paio di discussion­i, mai una vera e propria trattativa. Ma il fatto che Ronaldo, fra le poche mete privilegia­te per il suo post Real abbia inserito Napoli, è un motivo di orgoglio per il club e la città, che ama il calcio come pochi altri posti al mondo.

IL TENTATIVO De Laurentiis, comunque, da imprendito­re e uomo di spettacolo consumato, ha provato un rilancio ribaltando il piano della possibile trattativa. Del resto 350 milioni di euro, il costo dell’intera operazione, è ben superiore all’intero fatturato del club azzurro. E allora il presidente ha provato a spostare il discorso su una serie di clausole e gabbie contrattua­li, che avrebbero consentito dei paracaduti alla società, che non poteva rischiare in un colpo solo di mettere a rischio il lavoro di oltre un decennio. Mendes ovviamente non voleva complicars­i il percorso e la chiacchier­ata è rimasta tale, senza mettere a rischio il rapporto fra i due. SOGNANDO CAVANI Del resto sul piano dei fatturati, il Napoli non può attualment­e competere con la Juve, anche se i numeri degli ultimi dieci anni dicono che in Europa nessun club è cresciuto come quello partenopeo. Nessuna concorrenz­a sull’acquisto del secolo, ma ADL ha ragionato seriamente sull’ipotesi a dimostrazi­one del fatto che, al di là delle dichiarazi­oni ufficiali - nelle quali non vuol sentir parlare di top-player -, il presidente sa valutare le occasioni e se si creassero le condizioni potrebbe concludere qualche operazione sorprenden­te. Se qualcosa lo spaventa, non è tanto l’investimen­to economico ma il turbamento degli equilibri di un gruppo ritenuto forte e compatto dallo stesso Ancelotti. Quando dice ai tifosi (che sognano il ritorno dell’uruguaiano) «mi chiami Cavani», la sua non è presunzion­e. Prima di progettare un simile investimen­to vuol convincers­i che il centravant­i non voglia brillare come unica stella, turbando gli equilibri di un gruppo saldo. Ne discuterà col tecnico, con il quale il feeling oggi è perfetto. Nulla a che vedere con le arrabbiatu­re degli ultimi periodi del rapporto compromess­o con Maurizio Sarri, con le telefonate al d.s. Giuntoli in panchina per urlare di far dei cambi al toscano. De Laurentiis, al suo ormai ex allenatore, riconosce la bellezza del gioco, ma il divorzio è maturato quando ha pensato che l’ego dell’allenatore fosse passato avanti agli interessi di squadra e società.

IL RETROSCENA

Ci sono state due chiacchier­ate tra il produttore e l’agente del fuoriclass­e

Fatti i suoi conti, De Laurentiis ha preferito non mettere a rischio il bilancio del club

 ??  ?? Cristiano Ronaldo, oggi 33 anni, e Raul Albiol, 32, durante Real-Napoli del febbraio 2017 in Champions
Cristiano Ronaldo, oggi 33 anni, e Raul Albiol, 32, durante Real-Napoli del febbraio 2017 in Champions

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