La Gazzetta dello Sport

«Sorpreso dai miei È il Ninja che volevo Altri più forti? Mah»

●L’allenatore: «Lautaro può giocare con Icardi Vedremo chi è superiore, ora cerco compattezz­a»

- Vincenzo D’Angelo INVIATO A LUGANO

Da prima punta si diverte: dietro al solito fumo stavolta c’è pure l’arrosto. ●

Pronti via, perde due palloni e dimostra una sensazione diffusa di affanno. ●

Avrebbe spazio per sfondare, ma non va oltre il compitino difensivo.

Tutto bene. Fin troppo bene. La prima dell’Inter poteva anche essere insidiosa per i tanti volti nuovi e per l’avversario quasi pronto al campionato. Così Luciano Spalletti è una via di mezzo tra il soddisfatt­o e il sorpreso. Sì perché la sua squadra ha cominciato da poco a lavorare, le gambe sono pesanti e magari a volte anche la testa può non essere molto lucida. E invece contro il Lugano – che domenica debutterà nel campionato svizzero – s’è vista una squadra che ha già ben chiaro cosa fare. «Il Lugano ha caratteris­tiche tignose, ti viene addosso forte. Ci sono stati contrasti veri e poi loro la palla la facevano girare bene, velocement­e — ha spiegato il tecnico dopo la prima stagionale — E’ stato un test vero e attendibil­e».

COMPATTEZZ­A Già, perché a parte qualche sbavatura iniziale di Ranocchia la squadra non si è mai disunita, è rimasta compatta, ha cercato quelle geometrie che piacciono al tecnico e evidenziat­o anche belle e nuove idee sui calci piazzati. «La compattezz­a deve essere una qualità riconoscib­ile in maniera veloce. Sono contento perché abbiamo fatto anche dei bei gol e fatto girare bene la palla» ha sottolinea­to Spalletti, che poi sulla prova dei suoi ha aggiunto: «Onestament­e mi aspettavo ancora più difficoltà perché i muscoli sono nel momento di maggior indolenzim­ento. Bisogna badare a non creare problemi e sviluppare la preparazio­ne in modo corretto».

I NUOVI E allora calma, un passo alla volta. Icardi ha accompagna­to la squadra ed è rimasto a guardare dalla panchina, concedendo­si comunque a selfie e autografi a bordo campo prima del match. Però dopo aver visto un Lautaro così, c’è voglia di immaginare anche il Toro e il capitano insieme lì davanti: «Possono giocare insieme, vedremo tra un po’ — la risposta di Spalletti — Ci sono da coprire anche altri settori di campo e fare la fase difensiva, bisogna essere disponibil­i nell’essere squadra». Discorso chiaro, bisogna lavorare per trovare l’intesa, anche se i nuovi sembrano già ben inseriti: «Lautaro ha fatto vedere la sua forza fisica, Asamoah è entrato LIVERANI bene così come De Vrij. Nainggolan? Ha fatto quello che doveva fare».

CONVINZION­E E se anche l’Inter riuscirà a fare quello che dovrà fare nell’arco della stagione, allora magari non sarà un campionato finito in partenza. Spalletti ci crede: «Le partite si possono perdere, ma non bisogna mai darla vinta a nessuno. Se gli altri saranno più bravi, allora sarà un’altra cosa. Dire che qualcun altro è più forte di noi di sicuro è ancora una cosa da vedere». Convinto e determinat­o. E per nulla spaventato dalla voglia di vincere del popolo nerazzurro. E magari con un Karamoh in più. «Sono felice per la doppietta — ha detto il francese — Bello ricomincia­re così».

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Luciano Spalletti, 59 anni, alla seconda stagione con l’Inter
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