Gattuso indagato per riciclaggio: «Atto dovuto»
●Un’inchiesta della Procura di Ivrea fa luce su un’azienda di cui Rino era socio «Mai ricoperto alcun ruolo operativo»
Per la seconda volta in sette mesi l’ombra del riciclaggio si allunga sul Milan. Una frequenza da rivedere anche se in entrambe le situazioni occorre fare chiarezza. La prima è del gennaio scorso e coinvolse la proprietà (tre segnalazioni di operazioni sospette sulla compravendita del club trasmesse da Bankitalia alla Guardia di Finanza avevano portato all’apertura di un fascicolo a modello 45, senza ipotesi di reato né indagati), la seconda di ieri e riguarda personalmente Rino Gattuso. L’allenatore è indagato per trasferimento fraudolento di valori: coinvolto come socio, con il 35% delle quote, della società agricola «Tre olmi» di Gallarate, specializzata nell’allevamento di suini, fallita nel 2014 e considerata dagli investigatori strumento di riciclaggio. L’inchiesta, iniziata nel 2010 e coordinata dalla Procura di Ivrea, ha portato a nove misure cautelari, di cui una in carcere e otto obblighi di dimora. La posizione di Rino è marginale e subito chiarita in una nota: «L’allenatore del Milan Gennaro Gattuso, in merito alla notizia apparsa nelle ultime ore sugli organi di informazione, precisa che il documento ricevuto dalla procura di Ivrea è un atto dovuto per la sua posizione di ex socio di una società sulla quale si è attenzionata l’attività di indagine. L’indagine, ancora in corso, verte su un soggetto che solo indirettamente risulta essere collegato a quella società, dalla quale il Sig. Gattuso era uscito dopo un breve periodo. Il Sig. Gattuso in suddetta società non ha mai ricoperto alcun ruolo operativo, possedendo esclusivamente una quota del capitale sociale».
LA VICENDA L’indagine, denominata «Perseo», coinvolge altre 42 persone ed era partita da irregolarità risalenti al periodo tra il 2010 e il 2013 in favore di Pasquale Motta (l’imprenditore arrestato) da parte degli amministratori pro-tempore del Comune di Favria in riferimento alla gestione della casa di riposo di proprietà comunale Casa del Sole. Dall’indagine è emerso che la casa di riposo avrebbe percepito illecitamente erogazioni pubbliche per 112.000 euro. Motta avrebbe estromesso la vecchia gestione e ottenuto contributi pubblici grazie ai suoi rapporti con alcuni amministratori: tra gli indagati ci sono l’ex sindaco di Fabria, Giorgio Cortese, alcuni componenti della giunta e del consiglio comunale nel 2010. Lo stesso Motta, il cui nome compare spesso assieme a quelli coinvolti nelle grosse inchieste sulla criminalità organizzata calabrese insediatasi in Piemonte, avrebbe creato una catena di aziende per riciclare denaro con un elenco di prestanome per fare in modo che le società non fossero riconducibili al vero titolare. Tra le società individuate nel giro anche l’azienda agricola cascina Tre Olmi, specializzata in allevamento di maiali e produzione di insaccati. Nelle perquisizioni sono stati sequestrati società e beni immobili per 200mila euro, una società di vendita di auto con 39 vetture e 8 orologi di lusso trovati a casa di uno degli indagati.
USCITO DALLA SOCIETÀ DOPO UN BREVE PERIODO E SENZA INCARICHI
RINO GATTUSO ALLENATORE MILAN
LA SITUAZIONE La società coinvolta è la «Tre Olmi», specializzata in allevamento di suini e produzione di insaccati
SERENO La notizia ha raggiunto Gattuso nella pausa tra un allenamento e l’altro di ieri. Sostenuto dal club Rino ha subito dopo diramato il comunicato in cui prende le distanze dalla vicenda. Dopodiché si è dedicato al suo sfogo preferito: il campo.