Storico: Moto2 tutta italiana con Pasini, Marini e Bagnaia
●L’anno scorso il titolo di Morbidelli, ora la prima fila tricolore. Il ricambio è assicurato
Mai successo prima. Tre italiani davanti a tutti in Moto2: roba da libro dei primati. Mattia Pasini in pole position (la settima in questa categoria), Luca Marini secondo (miglior piazzamento in griglia della carriera), Pecco Bagnaia terzo (quinta prima fila stagionale, seconda consecutiva) conquistano un risultato che solo qualche stagione fa sembrava impossibile. Ma da un paio d’anni, è tutto differente: nel 2017, Franco Morbidelli ha conquistato il titolo e nel 2018 gli italiani stanno dominando, con sei successi in otto GP e Bagnaia in vetta alla classifica con 16 punti di vantaggio su Oliveira, ieri solo 15o, ma con un passo buono per puntare a una grande rimonta. La prima fila tricolore è qualcosa di inedito ed è la conferma di una crescita costante, con ottime prospettive per il futuro: si sta preparando il ricambio generazionale per i campioni della MotoGP. Pasini a parte (32 anni), gli altri sono tutti giovanissimi: Marini ha 20 anni, Bagnaia 21, senza dimenticarsi di Lorenzo Baldassarri, anche lui 21enne, quinto sullo schieramento di partenza. Ecco quindi che il risultato delle qualifiche assume un valore che va al di là della semplice soddisfazione: si stanno ponendo le basi per un futuro importante.
GARA DIFFICILE Il presente è un GP di Germania comunque ricco di incognite, perché la Dunlop obbliga i piloti a correre - per motivi di sicurezza – con la gomma più dura al posteriore. Come in MotoGP, quindi, chi avrà lavorato meglio sulla distanza farà la differenza, in una gara dove la velocità potrebbe essere un elemento secondario e non il principale ingrediente per la vittoria. Ma anche sotto questo aspetto, i nostri piloti sembrano ottimisti. «Sarà un GP complicato: solo da metà in poi si capirà chi è riuscito a mettere a posto meglio la moto. Dopo due gare per me molto difficili e con tanti problemi, siamo riusciti a ritrovare il giusto bilanciamento: ce la possiamo giocare» conferma Pasini, bravo a ritrovare morale e fiducia dopo alcuni risultati al di sotto delle aspettative. Lui il passo ce l’ha, così come Bagnaia, battuto dal compagno di squadra Marini per appena due millesimi. «Venerdì abbiamo provato del materiale nuovo (un telaio) e abbiamo perso un po’ di tempo, ma in qualifica siamo tornati efficaci. Sono molto soddisfatto: credo che io, Pasini, Marini e Oliveira abbiamo il passo per giocarci il successo» è l’analisi di Pecco, qui sempre molto competitivo. Come era già successo in Olanda, il team Sky-VR46 mette due piloti in prima fila, con un lavoro di squadra perfetto e da rimarcare: Bagnaia e Marini si sono tirati a vicenda, si sono aiutati, hanno collaborato per replicare un risultato importante. Addirittura il più importante della carriera per Marini, al di là della spalla sinistra non ancora al meglio della condizione. «Ho un buon passo anche con la gomma dura, mi sento competitivo: l’unica incognita è la tenuta fisica in una pista con così tante curve a sinistra» gioisce Luca, che aveva chiuso al comando le libere 3 e che riceve, naturalmente, i complimenti di Valentino Rossi: «Sono molto contento per tutti i ragazzi dell’Academy: sembrava di essere al Ranch… Ovviamente, sono ancora più contento per mio fratello: è stato bravissimo».
IMBATTIBILE In Moto3, sesta pole stagionale, 15a in carriera, per Jorge Martin: sul giro secco, non si batte. Il pilota del team Gresini è costante e competitivo anche sulla distanza, così come Enea Bastianini, terzo dietro a Marcos Ramirez. «Martin è molto efficace, ma io farò di tutto per tenere il suo passo» promette Bastianini, che nel 2019 passerà in Moto e proverà a farlo da campione del mondo. Non sarà facile, ma i 21 punti che lo separano da Martin sono recuperabili. Molto bene Tony Arbolino, 6o e Marco Bezzecchi, 7o, caduto subito, ma bravo a non perdere la calma.
6 IL NUMERO I successi italiani quest’anno in Moto2: 4 di Bagnaia e 1 ciascuno per Pasini e Baldassarri