La Gazzetta dello Sport

Kerber perfetta annulla Serena e si prende il titolo

●Dopo le vittorie del 2016 la crisi: «Da bambina guardavo la Graf, ora alzo lo stesso trofeo»

- Riccardo Crivelli INVIATO A LONDRA

Anche le belle favole possono avere un finale triste. Mamma Serena non porterà alla piccola Alexis Olympia il piatto dorato della vincitrice di Wimbledon: sarà il salotto della resuscitat­a Kerber ad accoglierl­o, insieme alle coppe degli Australian Open e degli Us Open 2016, l’anno magico della tedesca che era presto evaporato sotto il peso di una gestione psicologic­a insostenib­ile per una ragazza semplice e senza fronzoli. Ma come non applaudire il ritorno nell’empireo della Williams, seppur senza la consacrazi­one finale di un 8° trionfo a Church Road e soprattutt­o senza il 24° Slam che l’avrebbe affiancata a Margaret Court al vertice delle plurivitto­riose: a quasi 37 anni, e dopo aver letteralme­nte rischiato la vita per il più alto atto d’amore, la maternità, la più forte giocatrice di sempre si è rimessa in discussion­e, ha voluto dimostrare una volta di più a se stessa e al resto del mondo che non esistono ostacoli insuperabi­li di fronte alla determinaz­ione, alla volontà, al feroce desiderio di agonismo.

DEDICA Serena, applaudita al Royal Box da Kate Middleton e dall’amica Meghan Markle, le Altezze reali più ammirate del Regno, resta comunque un simbolo e avrà il cemento di casa sua, da agosto, per inseguire il primo successo da madre: «Queste due settimane sono per chi è genitore: vorrei dire a tutti loro che se volete qualcosa, potete ottenerla, se volete tornare al lavoro dopo aver dato alla luce i figli, abbiate il coraggio e la forza di farlo, ma se non ci riuscirete nessuno vi biasimerà: far crescere i propri figli è un lavoro a tempo pieno. Quanto a me, decifrerò le cose che sono andate bene e quelle che hanno funzionato meno nel mio gioco e continuerò ad applicarmi per migliorare ancora. Stavolta, sempliceme­nte, ho perso da un’avversaria più brava». Si sapeva che Angie, tornata a risplender­e, possedeva le chiavi per turbarle i sogni di gloria: risposta per disinnesca­rle il servizio, gambe e difesa per farle giocare sempre un colpo in più. togliendol­e sicurezza e costringen­dola a spostament­i alla lunga sfiancanti.

LA PROFEZIA DI FLAVIA Un piano perfetto, cui Serena non trova mai soluzioni nonostante i 23 vincenti, conditi però da 24 gratuiti, mentre la numero 10 del mondo, come sempre è chirurgica nel non concedere nulla (appena 5 gratuiti). La più dolce delle rivincite, dopo la sconfitta del 2016 proprio su questi prati, in appena un’ora e 5 minuti, diventando la seconda di sempre dopo la sorella Venus a battere Serena in due finali Slam: «All’inizio ero nervosa, lo ammetto, con lei sai che non è mai finita. Ma sono stata premiata dalla mia aggressivi­tà, sapevo che dovevo farla muovere. È tutto così eccitante, da bambina guardavo in tv le vittorie della Graf e adesso sono su quello stesso campo a prendere il trofeo». E una volta torna alla mente la profezia della Pennetta del 2011, quando nei quarti di New York perse dall’allora semisconos­ciuta 92 del mondo e la prese con un sorriso che allora stupì: «Non è mica morto nessuno, e comunque sappiate che Angelique arriverà tra le prime dieci del mondo». Sembrava un azzardo, e invece stava solo anticipand­o il cammino che da lì a un paio d’anni la Kerber, nascita tedesca ma con solide radici polacche, avrebbe intrapreso.

CONSIGLI E’ maturata tardi, e del resto fino a 15 anni aveva alternato scuola e allenament­o nell’impronunci­abile Puszczykow­o, la città dei suoi genitori in Polonia, dove ancora adesso si rifugia quando vuole ritrovare armonia. E poi in Germania, quando cominci a vinsputata cere, l’eredità ingombrant­e della Graf ti accompagna come un’ombra e ne sanno qualcosa la Lisicki, la Petkovic e la Goerges, insieme a lei nel quartetto della rinascita tedesca e sostanzial­mente travolte e dagli infortuni e dal peso di quell’antico monumento. Ma sono stati proprio tre giorni passati a Las Vegas con Steffi nel 2015, confrontan­dosi con lei sui punti di forza e le debolezze dopo un periodo di troppi alti e bassi, a darle l’abbrivio verso un 2016 da protagonis­ta, con due Slam vinti e l’aggancio al numero uno: «E’ una super donna».

RIVOLUZION­E Però le vertigini hanno fatto girare la testa a Angie e nel 2017, da prima del mondo, si è ritrovata al numero 22 con appena una finale di- e 13 eliminazio­ni tra primo e secondo turno. Così, torna all’essenziale, al gelato e ai biscotti alla crema e alla vaniglia, alle uscite con gli amici e al calore della famiglia: «A dicembre mi sono fermata per 4-5 settimane, ripromette­ndomi che avrei ripreso a giocare soltanto quando il corpo e la mente sarebbero stati nuovamente pronti. Ho rimesso il mio cuore nel tennis». Con una rivoluzion­e tecnica, affidata al nuovo coach Wim Fissette, l’uomo che ha portato ai vertici la Cljisters, la Halep e la Azarenka: «Gioco bene, combatto, corro, mi sento bene. E ora ho fiducia, mentre l’anno scorso non ero nelle condizioni di poter vincere Wimbledon. Serena è una campioness­a esemplare, è un onore dividere il campo con lei, ma stavolta sapevo che potevo tenere il match nelle mie mani». Beata Angelique.

3 LA CHIAVE Gli Slam vinti dalla Kerber. Prima di Wimbledon aveva vinto Australian Open e Us Open

 ?? EPA ?? DEDICATO ALLE MAMME Serena Williams, 36 anni, ha partorito il 1° settembre la figlia Alexis Olympia
EPA DEDICATO ALLE MAMME Serena Williams, 36 anni, ha partorito il 1° settembre la figlia Alexis Olympia
 ??  ?? Angelique Kerber, 30 anni, nata a Brema in Germania AP
Angelique Kerber, 30 anni, nata a Brema in Germania AP

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy